
Le bellezze paesaggistiche - (ilmangione.it)
Tra scorci medievali, tradizioni secolari e natura incontaminata, offre un viaggio unico tra storia, cultura e sapori tipici
Avvolta da un alone di miti e leggende, si conferma ancora oggi una delle mete più affascinanti per chi desidera immergersi in un paesaggio dove natura, storia e cultura si intrecciano profondamente. La valle, che prende il nome dall’omonimo fiume Nera, si estende per circa 116 chilometri tra Marche, Umbria e Lazio, plasmata dal corso impetuoso di questo fiume, il maggior tributario del Tevere per portata d’acqua.
Tra le sue valli si ergono borghi di incredibile valore storico e architettonico, custodi di tradizioni secolari e di un patrimonio culturale inestimabile, riconosciuti anche come “I Borghi più belli d’Italia”.
Cinque borghi da visitare
Tra i gioielli della Valnerina spicca il borgo di Arrone, situato a pochi chilometri dalla celebre Cascata delle Marmore. Arroccato su uno sperone roccioso che domina la valle, Arrone è un esempio perfetto di borgo medievale fortificato, fondato nel IX secolo da un nobile reatino. Il centro storico si articola in tre nuclei distinti: “La Terra”, cuore antico attorno al castello; “Santa Maria”, zona più moderna lungo il fiume; e la parte bassa che si sviluppa sulla riva sinistra del Nera.

Proseguendo lungo la valle, si incontra Scheggino, anch’esso membro del prestigioso club dei Borghi più belli d’Italia. Questo piccolo borgo medievale, sorto nel XII secolo come avamposto militare del Ducato di Spoleto, si sviluppa su una collina dominata dalle rovine di un castello. La sua storia è segnata da battaglie e resistenze, tra cui la celebre “Festa delle Donne” che ogni 23 luglio ricorda la difesa della cittadina da un assalto nemico nel 1522.
Il borgo di Cerreto di Spoleto presenta un curioso legame con la storia della lingua italiana: è infatti da qui che deriva il termine “ciarlatano”. Nel Cinquecento, i cerretani erano noti per le loro attività di questua legate a opere pie, spesso accompagnate da inganni e trucchi, da cui prese origine la definizione. Oggi, a fine agosto, il paese celebra il Festival del Ciarlatano, una festa che unisce gastronomia – con la fojata, involtino di verdure e pasta sfoglia – e iniziative culturali. Il borgo si distingue per le sue mura medievali, la torre civica alta 20 metri e la chiesa romanica di Santa Maria Assunta, con un rosone di pregevole fattura.
Pochi abitanti e uno spopolamento costante caratterizzano invece Sellano, immerso nella natura incontaminata della Valnerina. Il borgo, che si affaccia sulla valle del fiume Vigi, conserva un centro storico raffinato con antiche mura e una pieve cinquecentesca. Un’attrazione unica è il ponte tibetano che collega Sellano alla frazione Montesanto: con i suoi 500 metri di lunghezza e 175 metri di altezza, è il ponte tibetano più alto d’Europa, offrendo un’esperienza adrenalinica immersi in un paesaggio spettacolare.
Nel cuore della Valnerina si trova Vallo di Nera, un autentico scrigno medievale che ha mantenuto intatta la sua struttura a pianta ellittica, circondata da mura e accessibile solo attraverso due porte storiche, Portella e Portaranne. Il borgo, completamente pedonale, conserva case in pietra che un tempo erano torri difensive, con feritoie e antiche torri difensive ora adibite ad abitazioni. Tra le chiese di rilievo si segnalano San Giovanni Battista, Santa Maria e Santa Caterina, tutte in stile romanico e decorate con affreschi di epoche diverse.