Torta di mele sofficissima: ti svelo il segreto della nonna per un risultato da leccarsi i baffi -ilmangione.it
Una torta rustica, profumata e senza fruste: la classica torta di mele della nonna è facile da preparare e si adatta a ogni stagione e dispensa.
Tra le preparazioni più riconoscibili della cucina domestica italiana, la torta di mele della nonna è rimasta negli anni una delle più preparate, specie nei mesi freddi. Non esiste una sola versione di questo dolce, ma un’idea comune: ingredienti semplici, nessuna attrezzatura complicata, una ciotola, un cucchiaio di legno e un coltello, e il profumo delle mele al forno che si diffonde nella cucina. La base dell’impasto resta simile da una casa all’altra, ma le varianti non mancano: chi usa il burro, chi l’olio, chi preferisce il latte vegetale e chi aggiunge frutta secca o scorza d’arancia.
Ingredienti, proporzioni e impasto: come nasce una torta di mele ben fatta
La preparazione inizia con l’organizzazione degli ingredienti. Le dosi standard prevedono tre uova, 300 grammi di farina 00, 150 grammi di zucchero, 100 grammi di burro fuso o olio di semi, 100 grammi di latte (anche vegetale), una bustina di vanillina, una bustina di lievito per dolci, la buccia grattugiata di un limone non trattato e quattro mele. Tre vanno tagliate a cubetti piccoli, una a fette sottili per la decorazione finale.

Il pane della ricetta è l’impasto, da eseguire senza fruste elettriche. In una ciotola ampia si versano le uova, lo zucchero, l’olio, il latte e la scorza di limone. Si mescola tutto con un cucchiaio di legno fino a ottenere un liquido omogeneo. Poi si incorpora la farina, setacciata insieme al lievito e alla vanillina, continuando a mescolare per eliminare i grumi. A questo punto si aggiungono le mele a cubetti, già irrorate con qualche goccia di limone per non farle annerire, e si mescolano con cura.
Una volta ottenuto un impasto fluido e denso, lo si versa in una tortiera rivestita con carta forno. Le fette di mela rimaste si sistemano sulla superficie formando un disegno a raggiera. Prima di infornare, si può spolverare la superficie con un po’ di zucchero semolato per creare una crosticina dorata.
La cottura avviene a 180°C per circa 40 minuti, ma dipende dal forno: è consigliabile controllare con uno stecchino per verificare che l’interno sia asciutto. Una volta fuori dal forno, la torta va lasciata raffreddare completamente prima di spolverarla con zucchero a velo.
Conservazione, varianti e consigli legati alla tradizione
Questa torta, oltre a essere semplice, si conserva bene per due o tre giorni a temperatura ambiente, coperta con un canovaccio o sotto una campana di vetro. Alcuni preferiscono servirla tiepida, magari accompagnata da una cucchiaiata di panna montata o da una pallina di gelato alla vaniglia, ma nella versione più tradizionale resta un dolce da colazione o merenda, spesso consumato con un bicchiere di latte o una tazza di tè.
In molte famiglie la torta viene modificata in base a ciò che si ha in casa. Se manca il latte, si può usare yogurt bianco. Se non si ha burro, l’olio di semi va benissimo. Si possono aggiungere uvetta, noci o cannella per profumare ulteriormente l’impasto. Alcune versioni prevedono anche una doppia stratificazione, con uno strato di mele nel mezzo e uno in superficie.
Questo tipo di dolce, che non ha bisogno di strumenti elettrici né di tecniche da pasticceria, nasce proprio per essere ripetuto e reinterpretato, ogni volta con piccole differenze. È un dolce “di casa”, che prende sapore anche dai gesti e dai tempi di chi lo prepara.
