Pizza surgelata, evita assolutamente questa marca - ilmangione.it
Gli esperti dell’alimentazione hanno individuato la pizza surgelata peggiore in commercio: ecco come capire quali prodotti evitare leggendo l’etichetta
La pizza surgelata è diventata negli ultimi anni una delle soluzioni più pratiche per chi vuole un pasto veloce, gustoso e pronto in pochi minuti. Nei supermercati italiani ne esistono decine di varianti, dalle classiche margherite alle versioni gourmet. Eppure, non tutte garantiscono qualità e sicurezza alimentare. Alcune, anzi, sono state giudicate dagli esperti come prodotti poco salutari e di scarsa qualità, con ingredienti lontani anni luce dalla tradizione italiana. Secondo le ultime analisi condotte nel settore alimentare, una specifica marca di pizza surgelata – di largo consumo e pubblicizzata come “artigianale” – risulta la peggiore in assoluto per valori nutrizionali, presenza di additivi e qualità degli ingredienti. I test hanno evidenziato una lista di elementi poco trasparenti, grassi di bassa qualità e una pasta priva di vera lievitazione naturale.
Come riconoscere una pizza surgelata di scarsa qualità
Non è il nome del marchio a determinare la bontà del prodotto, ma la composizione dell’impasto e la qualità delle materie prime. Un’analisi accurata dell’etichetta può rivelare in pochi secondi se la pizza che stiamo per acquistare merita davvero di finire nel forno. Le pizze surgelate di bassa qualità si riconoscono per la presenza di grassi vegetali idrogenati, additivi chimici, conservanti come nitriti e nitrati, farine troppo raffinate e una totale assenza di lievitazione naturale. Anche i formaggi possono essere un campanello d’allarme: spesso, quello che viene definito “mozzarella” è in realtà un surrogato a base di amidi e oli vegetali.

Altro aspetto da non trascurare riguarda l’olio extravergine d’oliva: molte pizze industriali dichiarano di utilizzarlo, ma in quantità minime o sostituendolo con miscele più economiche. Una vera pizza, anche se surgelata, deve mantenere un profumo equilibrato e una consistenza elastica, senza eccessi di grasso in superficie. Un impasto preparato con farine di qualità e lasciato lievitare per almeno 24 ore garantisce un risultato più leggero e digeribile. Le pizze surgelate che non indicano i tempi di lievitazione o li sostituiscono con “lievito chimico” andrebbero evitate.
Le scelte migliori al supermercato
Chi ama le pizze pronte può comunque fare scelte consapevoli. Le migliori pizze surgelate sono quelle che riportano in etichetta ingredienti semplici e riconoscibili: farina di grano tenero, acqua, lievito di birra, olio extravergine d’oliva, sale e mozzarella vera. La trasparenza è il primo segno di affidabilità: più breve è la lista degli ingredienti, maggiore sarà la qualità del prodotto. Quando si legge sull’etichetta la dicitura “impasto a lunga lievitazione”, si tratta di un buon segnale. Significa che l’azienda ha scelto di rispettare i tempi naturali della fermentazione, garantendo una pizza più fragrante e digeribile. Allo stesso modo, l’uso di ingredienti italiani certificati e la presenza di un disciplinare di produzione chiaro sono indicatori positivi. Una pizza surgelata di qualità, una volta cotta, deve emanare un profumo simile a quello di una pizza da forno a legna, avere una crosta dorata e una base compatta ma non secca. Se al primo morso il sapore ricorda quello della pizza fatta in casa, probabilmente la scelta è stata giusta.
Gli esperti raccomandano di non farsi attrarre solo dalle pubblicità accattivanti o dalle confezioni colorate. Spesso, dietro un’immagine curata, si nasconde un prodotto industriale poco salutare. L’unico modo per capire davvero cosa stiamo mangiando è leggere l’etichetta con attenzione, evitando le pizze che elencano ingredienti di origine indefinita o troppi numeri di additivi. In un periodo in cui la fretta domina la tavola, la pizza surgelata può restare un’ottima alleata se scelta con criterio. Basta imparare a distinguere tra prodotti realizzati con cura e quelli che, a detta degli esperti, sarebbe meglio lasciare nel banco freezer.
