Le migliori città del mondo per il cibo-ilmangione.it
Quali sono le città migliori al mondo in cui mangiare? Da quanto si apprende c’è solo una italiana nella lista, e non è la nostra Capitale.
In Italia parlare di cibo è come parlare di identità. È un argomento che unisce generazioni, che attraversa regioni, dialetti e stagioni. Dalla pasta al pomodoro alla pizza napoletana, dai tortellini emiliani all’olio toscano, ogni piatto è un frammento di cultura, una storia che profuma di casa e di memoria. Il cibo, nel Belpaese, non è solo nutrimento, è arte, è tradizione, è emozione.
Non stupisce, dunque, che gli italiani si sentano i custodi di un patrimonio gastronomico ineguagliabile, convinti, e spesso a ragione, di vivere nel Paese dove si mangia meglio al mondo. Eppure, le sorprese non mancano. Perché, a quanto pare, la supremazia italiana nel mondo della tavola non è più così scontata. Una recente classifica internazionale ha rimescolato le carte, indicando tra le capitali del gusto città che nessuno avrebbe immaginato potessero competere con la nostra eccellenza culinaria.
Il dato che lascia più di qualcuno senza parole è che, tra le tante città italiane che avrebbero meritato un posto d’onore, solo una è riuscita a entrare nella graduatoria. E no, non si tratta di Roma, la Città Eterna dove la carbonara e l’amatriciana hanno scritto pagine di storia gastronomica.
Le città del mondo in cui si mangia meglio: ecco la classifica che non ti aspetti
Che l’Italia sia la patria del buon cibo è un fatto quasi scontato, un orgoglio nazionale che si tramanda da secoli insieme ai profumi delle cucine di famiglia. Eppure, quando un colosso come Time Out pubblica la sua classifica annuale delle migliori città al mondo dove mangiare, il risultato lascia più di qualcuno incredulo.

Nonostante la nostra fama mondiale e l’infinita varietà della tradizione gastronomica, il Belpaese non conquista le prime posizioni.
A dominare la classifica del 2025 è New Orleans, città americana che sembra aver saputo fondere come poche altre le proprie radici multiculturali in un’offerta gastronomica vivace e autentica. Subito dopo compaiono Bangkok, regina incontrastata dello street food asiatico, e Medellín, capitale colombiana in forte ascesa anche sul fronte culinario. A seguire Città del Capo e Madrid, quest’ultima definita dagli esperti come una delle metropoli più dinamiche del momento in fatto di cucina.
Bisogna scorrere fino alla diciannovesima posizione per trovare l’unica rappresentante italiana: Napoli. La città partenopea è stata scelta per la sua straordinaria capacità di rendere arte la semplicità, trasformando ingredienti poveri in capolavori del gusto. Dai coni di pesce fritto alle paste tradizionali, fino alla pizza, simbolo mondiale, Napoli conquista per la sua autenticità e l’atmosfera accogliente dei suoi locali.
Eppure, nonostante l’amore universale per la nostra cucina, l’Italia resta lontana dal podio. Forse un segnale che la gastronomia mondiale sta cambiando, premiando non solo la tradizione, ma anche l’innovazione, la sperimentazione e la capacità di sorprendere. Un invito, insomma, a non adagiarci sugli allori di un passato glorioso, ma a continuare a reinventare il gusto italiano nel mondo.
