
La Valle del Belice - (ilmangione.it)
Qui si intrecciano storia millenaria, arte sacra, tradizioni gastronomiche e artigianato: un viaggio tra cultura, folklore e paesaggi
Fondata probabilmente sull’antica cittadella elima di Halyciae, si sviluppa attorno al celebre Castello Normanno-Svevo, edificato nel XIII secolo da Federico II di Svevia. La fortezza, posta su un promontorio, domina dall’alto il paesaggio circostante, offrendo una delle vedute più spettacolari della Sicilia occidentale, che si estende fino al mare.
Dalla terrazza merlata della torre circolare si può ammirare un panorama che cattura l’essenza stessa della regione, tra vigneti rigogliosi, uliveti secolari e la bellezza intatta delle colline.
La “città di pietra”
Nel cuore della Sicilia Occidentale, a pochi chilometri dalla città di Trapani, si erge l’antico borgo di Salemi, una “città di pietra” immersa nelle dolci colline della Valle del Belice. Con i suoi 9.800 abitanti (dato aggiornato al 30 giugno 2025) e un’altitudine di 446 metri sul livello del mare, Salemi rappresenta un importante centro storico e culturale, noto per la sua atmosfera medievale, la tradizione artigianale e un patrimonio architettonico di rilievo.

Il centro storico di Salemi è un dedalo di vicoli lastricati e scalinate in pietra, dove si susseguono antichi palazzi signorili realizzati in pietra campanella o “campanedda”, un materiale locale unico al mondo, caratterizzato dal suono cristallino che emette se battuto. Questo prezioso elemento architettonico è stato inserito nel 2012 nel Registro delle Eredità Immateriali dell’UNESCO, a testimonianza del suo valore culturale e storico.
La storia di Salemi si intreccia con eventi epocali italiani, come l’arrivo di Giuseppe Garibaldi nel 1860. È proprio qui, nella piazza del municipio oggi denominata “Dittatura”, che Garibaldi proclamò Salemi “capitale d’Italia” per un giorno, issando la bandiera tricolore sulla torre del castello e assumendo il governo in nome di Vittorio Emanuele II. Questo momento segna l’inizio del processo di unificazione nazionale e conferisce a Salemi un posto di rilievo nella memoria storica italiana.
Il patrimonio ecclesiastico di Salemi è ricco e variegato, riflettendo secoli di storia religiosa e artistica. Tra le più antiche e significative spicca la basilica paleocristiana di San Miceli, uno dei primi esempi di cristianesimo in Sicilia. Altre chiese di grande valore sono la Chiesa di Sant’Agostino, risalente al Duecento, il Convento annesso e la Chiesa dei Gesuiti, con la sua elegante architettura barocca.
La Chiesa di Sant’Annedda custodisce opere sacre di pregio, mentre l’ex Chiesa Madre di San Nicola di Bari è rimasta parzialmente in piedi nonostante i danni provocati dal terremoto del 1968, evento che ha segnato profondamente la città e la sua struttura urbanistica.
Uno degli aspetti più caratteristici di Salemi è la sua identità legata alla panificazione, tanto da essere conosciuta in tutta la Sicilia come la Città dei Pani. Questa tradizione affonda le radici nelle celebrazioni religiose, in particolare nelle feste dedicate a San Giuseppe e San Nicola di Bari, durante le quali si allestiscono le spettacolari Cene di San Giuseppe. Tavolate riccamente imbandite ospitano pani artistici modellati a mano, veri capolavori di arte e devozione popolare.
Il legame profondo tra spiritualità e panificazione è raccontato nel Museo del Pane, ospitato nella Chiesa di San Bartolomeo, che espone numerose forme votive e testimonianze di questa secolare pratica.
La tradizione gastronomica si completa con una cucina genuina e a chilometro zero. Tra i piatti più rappresentativi si trovano le busiata, pasta fresca attorcigliata tipica del territorio, spesso condita con olive schiacciate, melanzane sott’olio e sarde a beccafico. I dolci come le cassatedde di ricotta, la sfincia fritta e il buccellato natalizio raccontano la ricchezza della pasticceria locale.