Mele cotte, mia nonna le faceva ripiene: metti in forno e son pronte in 2 minuti, mamma mia che bontà - ilmangione.it
Le mele Gala Val Venosta diventano dessert al forno: il ripieno speziato e croccante le rende perfette anche a Natale
Le mele al forno ripiene sono un dolce rustico della tradizione, una ricetta che conquista per la sua semplicità ma anche per il suo cuore profumato e croccante. Quando vengono scelte con cura, diventano molto più che un frutto cotto: si trasformano in un piccolo scrigno da riempire con aromi intensi, consistenze contrastanti, profumi che sanno di casa. È il caso delle Gala Val Venosta, coltivate in un territorio tra Italia, Austria e Svizzera, dove le montagne regalano un microclima unico, e dove ogni frutto viene curato come fosse il primo. In questa versione le mele si svuotano con delicatezza, si massaggiano col burro, si immergono nello zucchero e poi si riempiono di mandorle tritate, marzapane, fiocchi d’avena e un bouquet di spezie che raccontano un’intera stagione: cannella, vaniglia e cardamomo. E al momento giusto, il forno fa la sua magia.
Una preparazione semplice, che esalta la qualità del frutto
Scegliere la mela giusta non è un dettaglio. Le Gala Val Venosta, con la loro polpa croccante e il gusto equilibrato, sono perfette per questa ricetta. Resistono bene alla cottura ma si ammorbidiscono quel tanto che basta da creare un contrasto ideale con la crosticina zuccherata che si forma all’esterno. Il profumo che esce dal forno è quello delle case di una volta, quando bastava poco per fare festa.

Prepararle è semplice, e lo è ancora di più se si coinvolgono i bambini. Basta lavare le mele, tagliarne la calotta, scavare l’interno e conservarlo per altre preparazioni o marmellate. Poi si uniscono gli ingredienti: burro morbido, un po’ di marzapane, zucchero, mandorle tritate grossolanamente, fiocchi d’avena e le spezie. Il ripieno non deve essere liquido, ma cremoso e denso, quasi da modellare con un cucchiaio. Dopo la farcitura, si richiude la mela con la calotta, si adagia nella pirofila e si inforna a 170 gradi. Dopo mezz’ora circa, la buccia sarà lucida e caramellata, l’interno morbido e speziato.
L’attenzione ai tempi di cottura è importante: ogni varietà di mela reagisce in modo diverso al calore. La Gala, per esempio, ha una buccia resistente e un cuore compatto, ma se è molto matura può cuocersi più in fretta. Per sicurezza, si può fare la prova forchetta: se penetra con facilità, è il momento di sfornare. Il risultato è un dolce sano, profumato, avvolgente, che non ha bisogno di panna, gelato o altro per accompagnarlo. Basta una mela e il giusto ripieno per portare in tavola un’idea che sa di inverno.
Spezie, marzapane e fiocchi d’avena per un cuore goloso
Il vero segreto di questa ricetta non sta solo nel frutto ma nel ripieno. Il marzapane, con la sua dolcezza morbida e la consistenza pastosa, si fonde col burro e diventa la base cremosa in cui si inseriscono mandorle tritate e avena. Le prime regalano croccantezza, la seconda aggiunge corpo e assorbe l’umidità in cottura. Le spezie poi fanno il resto. Cannella e cardamomo donano un aroma quasi orientale, mentre l’estratto di vaniglia completa la miscela con note rotonde e calde. L’unione di questi ingredienti non è casuale: ogni elemento ha un ruolo preciso nella trasformazione della mela da semplice frutto cotto a dessert strutturato, con equilibrio tra dolcezza, acidità e consistenze.
Il forno, impostato a 170 °C ventilato, cuoce lentamente, facendo caramellare lo zucchero esterno e sciogliendo leggermente il burro nel ripieno. Le mele Gala Val Venosta, grazie al loro tenore zuccherino naturale, non rilasciano troppa acqua e non si sfaldano. A fine cottura, la superficie assume un aspetto lucido e leggermente dorato. Il profumo invade la cucina già dopo i primi dieci minuti, ma è negli ultimi istanti, quando il burro inizia a sfrigolare sul fondo della teglia, che si capisce che è quasi ora di servire.
Questo tipo di dessert ha un vantaggio: può essere preparato in anticipo e servito tiepido o freddo. È perfetto per le giornate fredde, ma anche come dolce delle feste, da offrire dopo il pranzo di Natale al posto dei classici pandori e panettoni. E se qualcuno vuole un tocco in più, basta un cucchiaino di crema pasticcera accanto, ma senza esagerare. Perché qui, la mela è la protagonista, e tutto il resto deve solo accompagnarla con discrezione.
