La Gricia, un must della tradizione romana - (ilmangione.it)
Scopri i segreti della pasta alla gricia: ingredienti autentici, tecniche di preparazione e consigli degli esperti
Tra i capisaldi della tradizione gastronomica romana, la pasta alla gricia si conferma ancora oggi come uno dei piatti più apprezzati, sia dai residenti che dai turisti. Questo primo piatto, spesso definito l’antenato dell’amatriciana, si distingue per la sua semplicità e per il sapore deciso che nasce dall’equilibrio tra pochi ingredienti selezionati con cura. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso la qualità dei prodotti utilizzati, con particolare riguardo al guanciale di Amatrice e al pecorino romano DOP, elementi imprescindibili per ottenere una gricia autentica e cremosa.
La pasta alla gricia è un piatto tipico della cucina laziale, con radici antichissime che precedono l’introduzione del pomodoro in Europa. Per questo motivo è considerata la versione “bianca” dell’amatriciana, con cui condivide gli ingredienti principali – il guanciale e il pecorino romano – ma senza l’aggiunta del pomodoro. La sua origine è spesso attribuita ai pastori laziali, che con pochi ingredienti a disposizione crearono un piatto sostanzioso e saporito, perfetto per affrontare le lunghe giornate di lavoro.
Ingredienti e preparazione della gricia perfetta
La riuscita di una pasta alla gricia perfetta dipende innanzitutto dalla qualità degli ingredienti e dalla tecnica di preparazione, con particolare attenzione alla mantecatura che deve creare una crema avvolgente e saporita.

Gli ingredienti base per quattro persone sono:
- 320-400 g di pasta (rigatoni, spaghetti o mezze maniche)
- 200-250 g di guanciale di Amatrice
- 60-80 g di pecorino romano DOP grattugiato
- Pepe nero macinato fresco q.b.
- Sale q.b.
La prima operazione consiste nel tagliare il guanciale a fette non troppo sottili, eliminando l’eventuale cotenna, e rosolarlo in una padella calda senza l’aggiunta di olio. La cottura deve avvenire a fiamma dolce, per circa 8-10 minuti, fino a quando il grasso diventa quasi trasparente e le parti magre risultano ben dorate e croccanti. È fondamentale mescolare spesso per evitare che il guanciale si bruci.
Nel frattempo, si cuoce la pasta in abbondante acqua leggermente salata, scolandola molto al dente per consentire la mantecatura finale nella padella con il guanciale. Prima di scolare la pasta, si conserva una buona quantità di acqua di cottura ricca di amido, indispensabile per creare la salsa.
La pasta viene quindi trasferita nella padella con il fondo di cottura del guanciale e saltata per un paio di minuti, aggiungendo gradualmente l’acqua di cottura per formare un fondo cremoso. A fuoco spento, si unisce il pecorino romano poco per volta, alternandolo con l’acqua di cottura per evitare la formazione di grumi e ottenere una consistenza liscia e vellutata. Il pepe nero macinato fresco completa il piatto, mentre il guanciale croccante viene aggiunto all’ultimo momento per mantenere la sua struttura.
Per ottenere la perfetta cremosità, è importante rispettare alcune regole fondamentali:
- Non salare eccessivamente l’acqua di cottura: il guanciale e il pecorino sono già ingredienti molto saporiti.
- Scolare la pasta al dente per permettere la finitura della cottura direttamente in padella.
- Utilizzare una pasta che rilasci amido in cottura, come rigatoni o spaghetti, ideale per legare il condimento.
- Mantecare fuori dal fuoco il pecorino per evitare che si rapprenda e formi grumi.
- Alternare il pecorino con l’acqua di cottura per una salsa fluida e cremosa.
- Rosolare bene il guanciale, evitando pancetta o altri salumi, che altererebbero il sapore originale.
