Fa paura il primo decesso legato alla Alfa-Gal - ilmangione.it
Si parla già di diffusione, mentre cresce la preoccupazione per il primo decesso causa dall’Alfa-Gal, la strana “allergia alla carne”.
Una nuova misteriosa sindrome sembra pronta a colpire, portando una nuova ondata di terrore nella popolazione mondiale che si prepara già al pezzo. La recente notizia del primo caso di decesso legato proprio a questa insolita malattia ha già generato preoccupazione nella comunità medica.
Negli Stati Uniti è stato documentato il primo decesso collegato alla sindrome da Alfa-Gal, nota come “allergia alla carne di mammifero”. Questa patologia, già conosciuta da tempo, sta registrando un aumento di casi, soprattutto oltreoceano, complice anche l’impatto dei cambiamenti climatici.
La terribile “allergia alla carne”, ecco cos’è
Uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice ha confermato il legame diretto tra la sindrome e la puntura di zecca. Il caso riguarda un uomo di 47 anni, deceduto dopo uno shock anafilattico scatenato dal consumo di carne contaminata dal carboidrato Alfa-Gal.

La vittima aveva già manifestato sintomi gravi nel 2024, dopo aver mangiato una bistecca durante un campeggio, con nausea, vomito e dolori intensi. Due settimane più tardi, dopo aver consumato un hamburger, è stato trovato incosciente e nonostante i soccorsi è morto in ospedale entro quattro ore.
La sindrome da Alfa-Gal si sviluppa a seguito della puntura di alcune zecche, come l’Amblyomma americanum diffusa negli Stati Uniti. Nella saliva di queste zecche è presente il galattosio-alfa-1,3-galattosio, uno zucchero che il sistema immunitario umano riconosce come corpo estraneo.
In Europa la patologia può essere trasmessa dall’Ixodes ricinus, nota come zecca dei boschi, mentre in Australia e Asia esistono altre varianti. Quando l’Alfa-Gal entra nell’organismo, il sistema immunitario reagisce violentemente, predisponendo il soggetto a un’allergia alimentare ritardata.
La reazione si manifesta nei mesi successivi, quando la persona consuma carne di mammifero o derivati come formaggi e gelatina. Caratteristicamente, i sintomi compaiono tra 3 e 5 ore dopo il pasto, rendendo difficile distinguere la sindrome da altre patologie comuni.
Nel caso della vittima, fattori come esposizione al polline, attività fisica e consumo di alcol avrebbero aggravato la risposta allergica. Gli esperti sottolineano che la combinazione di elementi esterni può amplificare il rischio di shock anafilattico e complicare la diagnosi.
Uno degli aspetti più insidiosi è il ritardo dei sintomi, che porta spesso a confondere la sindrome con intossicazioni alimentari o reflusso. Per questo i medici raccomandano di considerare l’Alfa-Gal quando i disturbi compaiono diverse ore dopo un pasto a base di carne rossa.
Un altro segnale importante riguarda le punture persistenti, se il morso di zecca continua a prudere oltre una settimana, il rischio aumenta. Distinguere correttamente una puntura di zecca da quella di altri artropodi diventa quindi cruciale per la valutazione clinica.
In Italia i casi sono ancora pochi, ma la tendenza è in crescita, favorita dall’espansione geografica delle zecche dovuta ai cambiamenti climatici. Gli specialisti chiedono maggiore sensibilizzazione del pubblico e formazione del personale sanitario per riconoscere tempestivamente questa allergia emergente.
