La conservazione degli alimenti - (ilmangione.it)
Errori diffusi nella conservazione e preparazione degli alimenti: ecco i consigli ISS per ridurre rischi e tutelare la salute in casa
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) torna a sensibilizzare gli italiani sulla corretta gestione degli alimenti in cucina, con particolare attenzione all’uso consapevole del frigorifero e alla sicurezza alimentare domestica. Un aspetto cruciale, spesso sottovalutato, che può incidere significativamente sulla salute di tutta la famiglia. Dai dati emersi dal progetto “Mangiasicuro!”, promosso dall’ISS nell’ambito del programma Sac (Sicurezza alimentare casalinga), emerge infatti come molte informazioni fondamentali su conservazione, preparazione e cottura degli alimenti siano poco note o fraintese.
Le risposte al questionario “Mangiasicuro!” rivelano che scadenza, salute e igiene sono i concetti più associati dagli italiani alla sicurezza alimentare casalinga, ma non sempre applicati correttamente. Domande apparentemente semplici come “Ogni quanto bisogna cambiare le spugnette per i piatti?” o “Dove vanno riposte le uova una volta acquistate?” trovano risposte discordanti, mettendo in luce una scarsa consapevolezza.
Un altro esempio riguarda il pesce conservato in modo inadeguato, che può sviluppare quantità elevate di istamina, una sostanza tossica con effetti potenzialmente nocivi. Inoltre, la cottura a temperature troppo elevate di alimenti ricchi di amido, come patate e pane, può portare alla formazione di acrilammide, sostanza riconosciuta come cancerogena.
Le 10 regole fondamentali per una corretta conservazione e preparazione del cibo
Analizzando i risultati dell’indagine, gli esperti dell’ISS hanno stilato un decalogo pratico e indispensabile per garantire cibi sani e sicuri:

- Controllare pentole e spugnette: le pentole antiaderenti graffiate devono essere sostituite per evitare il rilascio di sostanze nocive. Le spugnette vanno disinfettate regolarmente, preferibilmente con immersione in acqua bollente per almeno cinque minuti una volta a settimana, e sostituite almeno ogni mese per limitare la proliferazione batterica.
- Disporre correttamente gli alimenti nel frigorifero: separare sempre i cibi cotti da quelli crudi, conservare le uova nel loro contenitore originale nel ripiano centrale, dove la temperatura è più stabile, e destinare un ripiano separato per affettati e formaggi.
- Mantenere la catena del freddo: lo scongelamento deve avvenire esclusivamente in frigorifero e mai a temperatura ambiente, per evitare la moltiplicazione di microrganismi patogeni.
- Usare taglieri dedicati o sanificati: per prevenire contaminazioni incrociate, è fondamentale utilizzare taglieri differenti per alimenti crudi e pronti al consumo o igienizzarli accuratamente tra un uso e l’altro.
- Non lavare il pollo crudo: questa pratica, contrariamente a quanto si crede, favorisce la diffusione di batteri sulle superfici della cucina, soprattutto nel lavandino.
- Consumare il pesce fresco in tempi brevi: per limitare la formazione di istamina, il pesce deve essere consumato rapidamente e mantenuto sempre a temperature adeguate.
- Seguire le istruzioni dei prodotti “ready to eat”: non tutti i cibi pronti sono effettivamente pronti al consumo diretto; è importante leggere attentamente le etichette per rispettare le modalità d’uso indicate dal produttore.
- Evitare cotture troppo intense: bruciare cibi amidacei come patate e pane può portare alla formazione di acrilammide, sostanza nociva e potenzialmente cancerogena.
- Varietà nella dieta: alternare gli alimenti, preferendo vegetali, cereali integrali e includendo legumi almeno due volte a settimana, contribuisce a un’alimentazione equilibrata e salutare.
- Rispetto di porzioni e frequenze: mangiare sano significa anche bilanciare le quantità e l’alternanza degli alimenti, evitando eccessi o carenze.
