
Lo studio: le nostre cucine non sono sicure - (ilmangione.it)
Uno studio della Stanford University rivela un aumento del rischio di tumori soprattutto nei bambini e negli ambienti poco ventilati
Alla luce di queste evidenze, è indispensabile che le famiglie italiane adottino pratiche di sicurezza e di prevenzione per limitare l’esposizione alle sostanze nocive.
La ricerca condotta dalla Stanford University, riconosciuta a livello mondiale per l’eccellenza accademica e scientifica, sottolinea l’urgenza di interventi mirati e di campagne informative per sensibilizzare la popolazione. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e l’adozione di comportamenti responsabili sarà possibile ridurre il rischio di malattie correlate e migliorare significativamente la qualità dell’aria nelle nostre case.
Lo studio inquietante
La presenza dei fornelli a gas in cucina, sebbene comune e quasi imprescindibile in molte abitazioni italiane, è oggetto di crescente allarme da parte della comunità scientifica. Un recente studio condotto dalla Stanford University, prestigioso ateneo statunitense noto per le sue ricerche d’avanguardia, ha evidenziato un nesso preoccupante tra l’uso di questi elettrodomestici e un aumento significativo del rischio di cancro, in particolare nei bambini.

I fornelli a gas, presenti in oltre 6.300.000 case italiane, rilasciano durante la combustione sostanze nocive tra cui spicca il benzene, un noto agente cancerogeno. Il pericolo si concentra soprattutto negli apparecchi appartenenti al 5% più inquinante, che emettono quantità maggiori di questo composto chimico. Lo studio di Stanford ha quantificato un rischio di tumori fino a 16 volte superiore nei bambini rispetto agli adulti, evidenziando una vulnerabilità particolarmente marcata nei soggetti più giovani.
L’esposizione al benzene, potenzialmente letale in ambienti domestici poco ventilati, può estendersi anche alle camere da letto, aumentando i rischi durante le ore di sonno. L’analisi ha preso in considerazione diverse modalità di utilizzo del fornello, suddivise in tre livelli: basso (uso sporadico), medio (accensione di un fornello al mattino e due alla sera per circa 30 minuti) e alto (due fornelli al mattino e quattro alla sera con utilizzo del forno a 175°C, per un totale di circa 41 minuti). Nei casi di maggiore utilizzo, in assenza di adeguata ventilazione, si possono stimare fino a 16 casi di cancro ogni milione di bambini, un dato allarmante che impone un’attenzione particolare.
La prima e più efficace misura preventiva è la corretta ventilazione degli ambienti. Aprire le finestre regolarmente può abbattere l’esposizione al benzene del 42%, mentre mantenerle aperte per l’intera giornata può ridurre quasi completamente il rischio, fino al 99%. L’utilizzo di una cappa aspirante efficiente è un altro elemento chiave: una cappa ben progettata può ridurre la concentrazione di benzene nell’aria a livelli trascurabili, intorno a 0,21 parti per miliardo (ppb), ben al di sotto della soglia di sicurezza fissata a 1 ppb.
Le abitazioni con scarsa aerazione, invece, possono registrare concentrazioni di benzene tra 1,17 e 3,35 ppb, mettendo a rischio la salute degli occupanti. Oltre al benzene, i fornelli a gas emettono anche biossido di azoto (NO₂), monossido di carbonio e altre sostanze irritanti, che contribuiscono a peggiorare la qualità dell’aria interna. Studi epidemiologici hanno collegato l’esposizione prolungata a queste sostanze con un aumento di malattie respiratorie, come l’asma infantile, e con un incremento della mortalità prematura.
In questo contesto, si afferma sempre più la necessità di una transizione verso soluzioni alternative come i piani cottura elettrici e a induzione. Questi dispositivi, diversamente dai fornelli a gas, non rilasciano sostanze nocive nell’ambiente domestico e garantiscono un’efficienza energetica superiore, riducendo anche l’impatto ambientale. L’Unione Europea, in linea con le politiche di sostenibilità e riduzione delle emissioni, sta promuovendo la sostituzione progressiva dei fornelli a gas, favorendo l’installazione di apparecchi a basso impatto ambientale entro il 2029.