Non farti ingannare dal colore: la vera qualità dell'olio di oliva si nasconde dove meno te l'aspetti - Ilmangione.it
Prima di scegliere quale olio d’oliva acquistare, osserva bene il colore: c’è un dettaglio che ti svela se è di ottima qualità o meno.
L’olio d’oliva, da sempre, è considerato l’oro dei contadini. In tempi antichi, l’olio veniva utilizzato come moneta di scambio per ottenere i prodotti che gli agricoltori non avevano. Ancora oggi, l’olio è considerato uno degli alimenti più preziosi della dieta mediterranea e il suo valore aumenta anno dopo anno.
A dicembre, soprattutto nelle zone contadine, si è soliti dedicarsi alla raccolta delle olive e alla produzione dell’olio d’oliva che viene poi venduto arrivando sulle tavole non solo delle famiglie italiane ma di quelle sparse nel mondo. Il prezzo varia in base alle regioni e alla qualità dell’olio ma un litro di olio d’oliva può costare anche dai 9 ai 25 euro per le olive di qualità superiore.
Spesso, si tende a fare molta attenzione al colore dell’olio prima di acquistarlo, ma attenzione perché la qualità dell’olio, come svelano gli esperti, non dipende affatto solo dal colore.
L’errore fatale: perché non è importante il colore dell’olio d’oliva
Per distinguere un olio di ottima qualità da un olio più scadente bisogna fare attenzione non tanto al colore quanto all’etichetta che deve indicare tutti gli ingredienti utilizzati per la produzione. I meno esperti considerano l’olio di qualità quando ha un colore dorato, quasi trasparente ma è davvero così?

La prima cosa a cui fare attenzione quando si acquista una bottiglia d’olio è la denominazione ovvero il nome del prodotto. C’è una grande differenza tra olio d’oliva, olio di sansa e un olio extra vergine d’oliva. La denominazione extra vergine, per legge, può essere applicata solo su oli che hanno determinate caratteristiche.
Per essere extra vergine, l’olio dev’essere prodotto solo con processi meccanici quindi si tratta di olio che si ottiene spremendo l’oliva o tramite centrifugazione. Poi deve contenere al massimo lo 0,8% di acidi grassi. Quando sull’etichetta c’è la denominazione olio d’oliva, significa che è stato ottenuto spremendo olive troppo mature o mal conservate.
L’olio di sansa di oliva, invece, viene prodotto dalla sansa ovvero dal residuo solido che rimane nella pressa dopo la spremitura delle olive. Si tratta di olio che, chimicamente, tramite dei solventi, viene reso commercializzabile con l’aggiunta di altri oli. Osservando, ora, il colore, l’olio extra vergine di oliva si presenta di un verde intenso o giallo dorato e molto denso e per proteggere tali qualità viene venduto in bottiglie scure.
Gli altri oli, invece, vengono venduti in bottiglie chiare e il colore è un giallo pallido, meno intenso e quasi trasparente. Tornando all’olio extra vergine, anche se l’etichetta riporta tale denominazione, non sempre si tratta di un olio di altissima qualità. Bisogna fare attenzione, infatti, anche all’origine delle olive. L’ideale sarebbe trovare la dicitura 100% italiano. Quando l’etichetta riporta la denominazione “oli originari dell’Unione Europea” vuol dire che si tratta di una miscela di oli provenienti da diverse zone dell’Unione europea.
In definitiva, dunque, chi pensava che un olio di un giallo chiaro, quasi trasparente, sia di qualità dovrà rivalutare le sue credenze.
