Igiene garantita e sapore più intenso: il trucco per la macchina del caffè che non fa rimpiangere il bar - ilmangione.it
Pulisci la macchina del caffè con questo ingrediente per eliminare calcare, muffa e odori e ritrovare l’aroma autentico ogni mattina.
In molte case italiane, la macchina del caffè è il primo oggetto che si tocca appena svegli. Ma se il caffè inizia a sapere di amaro, se la preparazione rallenta, o se la caraffa presenta una patina biancastra e oleosa, potrebbe esserci un problema interno che non si vede. Si tratta spesso di calcare, muffa, residui oleosi. Sporco invisibile che si accumula dentro il circuito dell’acqua. Un ciclo mensile di pulizia con aceto bianco distillato può sciogliere questi depositi e riportare la macchina alle prestazioni originali. A volte basta solo questo per recuperare l’aroma pieno del caffè.
Perché usare l’aceto fa la differenza nel gusto e nella durata della macchina
L’aceto non è una novità in cucina. Da decenni è usato per disinfettare, lucidare, rimuovere muffa o sciogliere il calcare. La sua acidità (acido acetico al 5%) agisce anche sui residui oleosi del caffè che si attaccano alle pareti della caraffa o ai filtri interni. E non serve nessun prodotto costoso: l’aceto bianco da supermercato, quello usato anche per l’insalata, funziona perfettamente.
Molte macchine, soprattutto quelle americane a filtro, accumulano strati di calcare nel serbatoio e nei condotti. Questo riduce il flusso dell’acqua, sballa le temperature, altera l’estrazione del caffè. L’aceto li rimuove. Alcuni modelli hanno un tasto “clean”, altri vanno avviati manualmente. In ogni caso, mezzo serbatoio di aceto e mezzo d’acqua, lasciati agire e poi risciacquati, rappresentano un trattamento efficace. Dopo il ciclo, è necessario farne almeno due solo con acqua pulita per togliere ogni traccia residua.

Non tutte le macchine però sono compatibili. I modelli a capsule come Nespresso o Keurig, ad esempio, potrebbero richiedere prodotti specifici. Il manuale spesso lo dice. Ma per quelle a filtro o per caffè americano, l’aceto è una soluzione sicura e testata. Un passaggio importante, spesso trascurato, che può allungare la vita dell’elettrodomestico e migliorare ogni singola tazza di caffè.
Come riconoscere quando è il momento di pulire e cosa rischi se ignori i segnali
A volte non è immediato capire che la macchina va pulita. Ma ci sono segnali chiari. Un sapore metallico o bruciato, ad esempio. Oppure un rumore più forte durante la preparazione, tempi di attesa più lunghi, residui bianchi che si accumulano nel serbatoio. Alcuni modelli avvertono con una spia. Altri no. In ogni caso, se è passato più di un mese dall’ultima pulizia interna, è bene intervenire.
Nel tempo, il calcare restringe i canali interni, costringe la pompa a lavorare di più, e porta a malfunzionamenti. A questo si aggiungono le muffe che si formano nelle zone umide, soprattutto se non si asciuga bene la caraffa o si lascia dell’acqua stagnante nel serbatoio. Non a caso, il cattivo odore è un altro segnale da non ignorare. Alcuni utenti notano addirittura una polvere scura attorno ai bordi del filtro o una pellicola viscosa nel contenitore.
In questi casi, pulire solo l’esterno o lavare la caraffa con acqua e sapone non basta. È l’interno della macchina che va disincrostato. Con l’aceto si può risolvere. Versi la miscela, avvii la macchina come per una caraffa piena, spegni e lasci agire 30 minuti. Poi risciacqui. Non serve fare altro. Ma farlo regolarmente, una volta al mese, può prevenire guasti e ridare al caffè quel sapore pieno che si è perso. Alcuni tecnici suggeriscono anche di usare un panno in microfibra per asciugare l’interno, dove possibile. E alla fine, basta annusare il primo caffè preparato: se non ha più quell’odore stanco o stantio, il lavoro ha funzionato.
