Bighellonando in moto con mia moglie senza una met...

Recensione di del 13/10/2012

Marina Di Bardi

54 € Prezzo
6 Cucina
6 Ambiente
5 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 54 €

Recensione

Bighellonando in moto con mia moglie senza una meta precisa sull’Aurelia attorno a Rapallo, subito prima della galleria di Zoagli, mi cade l’occhio sul cartello che indica il ristorante. Ne avevamo sentito parlare e ci ripromettevamo, prima o poi, di visitarlo. Mi fermo un attimo: un’occhiata all’orologio (è quasi l’una), una d’intesa alla mia passeggera e ci fiondiamo dietro ad un auto a cui è stato appena aperto il cancello d’accesso alla zona privata che ospita condomini e ristorante.
Scendiamo qualche tornante di una stradina tra il verde fino al livello del mare e ci presentiamo al ristorante. Siccome non c’è nessun cliente ci viene il dubbio che sia chiuso, ma ci sbagliamo. Durante il pranzo scopriremo che hanno diverse prenotazioni per la sera, il che ci conforta in positivo.
Ci fanno accomodare sul terrazzo, verandato da teloni in plexiglas attraverso i quali si gode il bellissimo panorama del Tigullio.
In genere mentre ci si accinge a redigere una recensione si ha ovviamente già una posizione preconcetta, sia essa negativa o positiva. In questo caso siamo in difficoltà a tranciare un giudizio netto per via dei pro che abbiamo apprezzato e dei contro che ci hanno disturbato. Pertanto ci limiteremo schematicamente ad una pagellina traendo solo alla fine una conclusione.
Contro.
Appena entrati notiamo due camerieri intenti alle grandi manovre per l’apparecchiatura serale. E’ ragionevole ritenere che la nostra presenza faccia sospendere il lavoro. Macché! Continuano imperterriti, durante tutta la nostra permanenza sarà un via vai di tavoli spostati, apparecchiati, sparecchiati e di nuovo spostati. Alla faccia del relax e del romanticismo della rotonda sul mare! Il cameriere, peraltro poi rivelatosi un simpatico napoletano, ci segue distrattamente, assorbito da tali altre incombenze. Il vino ce lo dobbiamo versare da soli, non che ci piaccia il manichino paludato che si pianta al tavolo e ti impedisce un minimo di privacy, ma insomma ci aspettavamo un po’ di maggior attenzione. Abbiamo avuto la sensazione che il servizio al tavolo fosse quasi un riempitivo nelle pause in cui non doveva dedicarsi al già citato tourbillon di tavoli.
Abbiamo appena iniziato il pranzo ed entrano due signori, uno dei quali riteniamo essere il titolare, avendoci educatamente salutato, sono accompagnati da un cane di grossa taglia, senza guinzaglio, che per qualche minuto passeggia tranquillamente tra i tavoli. Amiamo i cani, ma non abbiamo apprezzato.
I ravioli di pesce scelti da mia moglie hanno una punta di acidità (del suo giudizio ci si può fidare ciecamente!) che attribuiamo alla presenza nel ripieno della “prescinseua”, il formaggio cagliato tipico nelle ricette tradizionali delle torte di verdura e della focaccia di Recco, nella quale, peraltro, ormai tutti utilizzano lo stracchino. Chiediamo un chiarimento al cameriere, che, interpellato lo chef, sostiene trattarsi di ricotta. Ricotta acida? E da quando? La querelle viene peggiorata da un “Complimenti al palato della signora!“. Non siamo certi se sia beffardo, perché in caso contrario ci alzeremmo immediatamente, ma ci lascia comunque basiti perché potrebbe significare, a nostro personale parere, che il cuoco era consapevole del particolare e sperava che non ce ne accorgessimo. L’unica cosa apprezzata è che dalla cucina sono state inviate due piccole ganache di cioccolato bianco.
Pro.
Ottima qualità dei prodotti (ravioli a parte, ovviamente) e porzioni adeguate e curate.
Non avendo ordinato dessert dalla cucina sono state inviate due piccole ganache di cioccolato bianco, per farsi perdonare i ravioli. Niente di che, ma a volte conta anche il pensiero.
Ricarico del vino corretto, cosiccome il conto totale per un posto del genere.
Location invidiabile e suggestiva, sia in una bella e assolata giornata, sia in una magica serata stellata.

Adesso la conclusione. Rileggendo quanto elencato riteniamo di poter attribuire alla cucina, che è poi quello che ci interessa di più, al massimo un 6. La caduta sui ravioli è stata, a parer nostro, imperdonabile. La media è sollevata dall’ottimo antipasto, un po’ meno dai miei pici (nella norma), e ancor meno dal crostino di lardo di patanegra, cremoso si, ma eccessivamente salato; ma questo era l’entrée per cui non sottilizziamo.
Per gli altri aspetti diremmo di essere anche qui sulla sufficienza, forse perché noi abbiamo vissuto diversi anni in un nido d’amore che sembrava il pontile di una nave affacciato sul golfo Paradiso, per cui certi spettacoli continuiamo certamente ad apprezzarli, ma non sono tanto inebrianti da farci perdere di vista quello che non va.
Peccato perché senza il trambusto e i ravioli avremmo attribuito almeno un 9 pieno.
Avendo sotto mano il conto, lo trascrivo integralmente: un Prosecco Valdobbiadene Col Vetoraz 22 €, crudo di scampi e gamberi con citronette e passion fruit 24 €, mezza porzione del precedente 12 €, tartare di tonno 16 €, pici alla polpa di riccio 18 €, ravioli di sampietro con sugo di cozze e razza 16 €. Totale 108 €.

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