Insieme a quattro amici, si è deciso per una cena in questo ristorante situato fra le colline piacentine.
Non so perchè, ma sono particolarmente attratto dai ristoranti che richiedono l'uso del campanello per entrare: è stata una delle prime cose che mi ha piacevolmente colpito del locale.
Purtroppo non mi sono soffermato sui particolari dell'ingresso, ho solo notato la cucina sulla destra e una sala in cui stavano cenando alcuni clienti, alla mia sinistra.
Siamo stati ricevuti molto gentilmente dalla titolare, la quale ci ha accompagnati in taverna, situatasi nella parte inferiore rispetto all'ingresso.
Ambiente molto elegante, probabilmente ricavato da una cantina.
Il tavolo a noi riservato era apparecchiato in modo molto raffinato: la sua particolarità era una tazza in ceramica per il vino rosso.
In taverna si trovava anche un piccolo bar.
Dalle voci a me giunte, il ristorante è rinomato per il suo gnocco fritto, cosa che io stesso posso confermare in quanto, dopo aver dato un'occhiata al menù, ordiniamo gnocco fritto a volontà che ci viene servito in un telaio rotondo dall'aria orientaleggiante.
Una delle cose migliori di questo gnocco fritto, è la sua totale assenza di unto.
Assieme ad esso, abbiamo ordinato anche un tagliere di salumi composto da: culatello, prosciutto crudo, coppa, salame e pancetta, il tutto accompagnato da crescenza e gorgonzola, tagliere nel complesso buono.
Tre di noi hanno ordinato i primi, mentre i rimanenti hanno optato direttamente per i secondi.
I primi erano: pisarei e faso, chicche al gorgonzola e tagliolini al sugo di noci con culatello.
Mi aspettavo dei pisarei di qualità migliore, essi si sono invece rivelati un po' insipidi.
Sulle chicche nulla da dire, erano buone, ma i tagliolini avevano decisamente una marcia in più rispetto ad entrambi: fatti in casa, con un sugo di noci delicatissimo, il suo sapore e quello del culatello si fondevano in modo molto armonioso, una delizia per il palato!
Per quanto riguarda i secondi, abbiamo optato per tre tagliate di manzo con porri, carciofi e riduzione di aceto balsamico.
Piatto ben presentato, impiattato in un gambo di porro ben allargato, la tagliata era molto tenera.
Come dessert abbiamo scelto gelato alla crema con frutti di bosco caldi, budino allo yogurt con frutti di bosco e salsa alle fragole e semifreddo allo zabaione.
Tutti e tre buoni.
Abbiamo cenato scegliendo un Gutturnio della casa Lusenti, essendo nella zona del piacentino, leggermente mosso e molto gradevole.
La cena si è conclusa con caffè e limoncino.
Unica pecca: il cameriere si è scordato di portarmi il Malvasia amabile da me ordinato per il dessert.
Nel complesso, ottimo ristorante e cena piacevole.
