Prezzo per persona bevande incluse: 28 €
Recensione
Gita a Vigevano e con l'occasione passiamo a visitare un locale segnalato da un collega buongustaio indigeno. Siamo in una traversa di Piazza Ducale facilmente raggiungibile se non si usa Maps dell'Iphone che misteriosamente suggerisce dalla Piazza di andare a Pavia e poi tornare indietro per un totale di 37 chilometri di percorso per spostarsi di 200 metri ). Il locale all'esterno ha dei tavolini dove si pranza nella bella stagione e si fa subito notare per un paio di botti in vetrina. All'interno il locale si sviluppa in profondità con una prima sala vicino al bancone della cassa ed una seconda che si allunga verso le cucine in cui è da segnalare la vista creata con una finestra in plexiglas sulle scale in pietra che scendono in cantina. Bellissimo il soffitto in legno accuratamente originale con un paio di secoli di vita almeno, muri pitturati di giallo con decorazioni varie, dalla classica foto di Albertone Americano con i Bucatini (scontata) a vecchi manifesti dei produttori dei Patè di Strasburgo dove la presenza di George Brucks mi ha fatto tornare in mente i racconti di mio padre che ci aveva lavorato appena dopo la fine della guerra (nostalgicamente azzeccata). Tavolini in legno chiaro abbastanza ben spaziati, con tovagliette di carta da bistrot e posateria in acciaio.
Il menù è prettamente carnivoro ed ovviamente dove l'oca, fa da padrona quindi vegetariani, veghiani od amanti del pesce astenersi. Carta dei vini non vastissima, due pagine in tutto, molto focalizzata sulla zona dell'oltrepò con scelte però interessanti. In zona decido di restare e volendo provare qualcosa di atipico vado su un Syrah dell'Oltrepò Pavese. Produttore Buscaglia, Nero su Nero, il vino sorprende, grado alcolico alto (14 gradi e mezzo, si sarebbe potuto provare ad osare di più e tenerlo sui 13 gradi), morbido in bocca e con una buona persistenza, ha una sua complessità con aromi distinti, mirtillo, vaniglia e liquirizia con una nota amarognola finale. Vino complessivamente molto interessante ed una grande sorpresa per la zona di produzione.
Portano subito i cestini dei grissini e del pane, fatti da loro direi, sapori molto gradevoli, intensi per una qualità di panino, lievitazione a volte non perfetta ma si fa assolutamente perdonare a fronte del gusto. Acqua rigorosamente microfiltrata, un po' più da gasare quella frizzante.
Si parte con gli antipasti, io sono da Oca e quindi attacco con “Il Tagliere Oca Ciuca: salumi pregiati d'oca con nostro paté su pan brioche”. Si comincia con un salame cotto d'oca, chiaro, diametro ridotto, sapore che ricorda quello della mortadella (del novarese, non del bolognese), poi con un salame crudo scuro e ben stagionato che probabilmente contiene una buona percentuale di maiale ed infine il pezzo forte il petto in versione normale ed affumicata. Dei due perfetto il petto normale, alla giusta stagionatura, dal gusto intenso; il petto affumicato ha un sapore ancora più interessante ma pecca un po' di gioventù e risulta un po' bagnato.
Per gli altri tagliere classico, “Il Porcomaiale: tagliere di salumi pregiati di maiale”. Classica scelta, un buon crudo, della coppa e del salame di buon livello, degli ottimi sottaceti.
Io voglio restare rigorosamente in tema Oca e quindi per il primo vado sicuro con i ravioli d'oca al burro e nocciole tostate di Langa. Viene servita una fondina abbondante, i ravioli sono di quelli quadrati con lo stampo tondo per il ripieno e sono coperti da una granella piuttosto grossa di nocciole. La pasta è di ottima fattura, sottile ed al dente al punto giusto, il ripieno è morbido e con una sua eleganza, per niente invasivo, il burro ha assorbito bene il gusto della nocciola e lo trasmette bene al resto della preparazione. Una classe a parte il patè sul pan brioche, l'aggettivo potrebbe essere “grandissimo”, è molto morbido al palato, il gusto è armonico, delicato, lievemente dolce ma per niente stucchevole, bene accompagnato dalle note di un vino liquoroso con cui è stato insaporito.
Tortelli di zucca, burro al tartufo e polvere di amaretti è quanto scelto dalla moglie. Bello l'impiattamento, con i tortelli allineati lungo un piatto rettangolare di vetro. Stesso commento sulla pasta, sottile ed al dente al punto giusto, ottimo ripieno molto liquido, solo lievemente dolce con una preponderanza assoluta della zucca, azzeccato l'abbinamento con il burro tartufato che avrei definito azzardato e che invece si rivela una scommessa vincente.
Gnocchetti di farina di castagne con salsiccia d'oca vengono presi dal ragazzo. Piatto interessante ma con qualche ombra, gnocchetti dalla forma che fa pensare ad una passata con la forchetta, cosa che non amo, buoni ma non perfetti nella consistenza e con la castagna che restava troppo in sottofondo. Ottima la salsiccia d'oca, gran prodotto paradossalmente molto salato e molto dolce, sapore intenso ma che copriva troppo i gnocchi facendo perdere d'equilibrio al piatto, interessante anche l'idea dei pezzi di castagna di accompagnamento. Piatto nel complesso buono ma non alla altezza degli altri due.
Il Piccolo si prende un tagliere di formaggi ovvero “selezione di 6 formaggi artigianali con le nostre confetture”. Si tratta di un gorgonzola stagionato, un rotolo di capra, un toma, del grana ed un altro paio che non ricordo (anche perché non ci è stato illustrato il giro una volta servito).
Per quanto non ami l'abbinamento formaggi con confetture devo riconoscere il grande gusto e qualità della confettura al rabarbaro e del chutney di pomodori (se ho azzeccato l'assaggio). Buona la scelta dei formaggi, al ragazzino piace molto il gusto intenso del rotolo di capra, io assaggio con piacere il grana che ha una pasta omogenea e tendente al giallo con un gusto molto forte.
Il grande malgrado tutto ha ancora fame e si ordina anche “L'am...burger: svizzera di fassona, bacon, formaggio, patate al forno con pane di nostra produzione”. Posso riportare il suo commento, “papà, questo sì che è un vero panino, altro che McDonald's”. Il pane, dal colore scuro, è di loro produzione ed è perfetto per un hamburger, la carne di fassona ha un gusto intenso, a volte un po' asciutto ma perfetta quando poi gli si è abbinato la sottile fetta di formaggio fuso ed il bacon. Ottime le patate, molto piccole di diametro ma tagliate abbastanza spesse, saporite con un ottimo compromesso fra croccantezza e morbidezza. D'accompagnamento ketchup e maionese rigorosamente con aceto balsamico, un abbinamento che conosciamo ed i ragazzi apprezzano.
Si finisce con un caffè forse non all'altezza del locale e si va a pagare portandosi via ciò che si è avanzato dalla bottiglia, conto totale 112 euro in quattro, direi prezzo nella norma mettendo a fattor comune vicinanza a Milano, qualità degli ingredienti e tovagliette di carta da bistrot.
Altre recensioni per "L'Oca Ciuca"

Situato nel centro storico con restrizioni alla circolazione, a pochi metri dall...

Passeggiando nel centro storico di Vigevano si incontra un ristorante dal nome c...

Venerdì sera, cena all’Oca ciuca di Vigevano. Il ristorante è posto nelle strett...

Decidiamo di provare questo ristorante dopo averne letto varie recensioni tutte ...

Partiamo dal lato negativo: io e il mio fidanzato arriviamo per la prima volta a...

Cena per due in questo ristorante appena fuori dalla meravigliosa cornice della ...

Da anni mia moglie vuole l'oca: sinora non avevamo mai avuto occasione di andare...
Condividi la tua esperienza
Raccontarci le tue personali esperienze è fondamentale per permetterci di conoscerti sempre di più ed offrirti consigli su misura per te. ilmangione non è più un'esperienza statica, ma una potente Intelligenza Artificiale che impara a conoscerti partendo da quello che ti piace.