Prezzo per persona bevande incluse: 60 €
Recensione
Passeggiando nel centro storico di Vigevano si incontra un ristorante dal nome curioso, un ambiente pulito, minimale e moderno: ecco l’Oca Ciuca. Questo ristorante offre pietanze con un assoluto protagonista: le carni - quasi esclusivamente selvaggina - proposte con ottimo gusto ed equilibrio.
Apriamo la cena con un benvenuto a base di bollicine e fegato grasso d’oca servito su un morbido e profumato pan brioche, a cui segue il piatto d’entrata del locale per eccellenza: il tagliere Oca Ciuca, composto da salame d'oca cotto e crudo, bresaola d'oca, mortadella d'oca ed il paté di fegato d'oca su pan brioche: sapori decisi ma delicati.
Arrivano al tavolo i pani (al burro e alle patate) e due tipologie di grissini assai sfiziosi.
Un buon Müller Thurgau accompagna l’insalatina di petto d’anatra impreziosita da una gelatina al Negroni e dadolata di ananas ed arance a pulire il palato. La carne è tenera e molto gustosa, unica piccola “pecca” il pizzico di sale di troppo nell’insalata, gradevole comunque nell’insieme.
Siamo giunti ai primi.
Ottimo il risotto con zucca Bertagnina e pasta di salame d'oca. Buona la cottura del chicco e mantecatura morbida e profumata.
Seguono i tortelli d'oca al burro e nocciole tostate di Langa, squisita pasta fresca dal ripieno saporito ma delicato.
Come accompagnamento, un Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese.
Entriamo nel regno delle carni.
Coscia d'oca cotta 12 ore a bassa temperatura con le sue patate confit, accompagnata da una composta di mele ed un piccolo alchechengi. La patata è ben cotta, appare però abbondante e asciuga leggermente il palato.
Petto di piccione caramellato, uva, foie gras e salsa al Madera. Tenerissima e gustosa, spassoso contrasto con la dolcezza dell’uva e il gusto concentrato della fettina di foie gras.
E’ giunto il momento dei dolci.
Ad accompagnarci un Pinodisé, vino liquoroso molto piacevole, non eccessivamente zuccherino e dallo spiccato aroma di miele.
Optiamo per un goloso crumble alle mele e farina di mandorle, sul cui tetto giace profumatissimo un gelato alla cannella (alla base il crumble risulta, a mio avviso, leggermente troppo compatto).
Chiudiamo con un classico, il tortino al cioccolato con cuore fondente accompagnato da un fresco sorbetto alla pera: pera-cioccolato in questa situazione appaiono leggermente slegati.
È l’ora di un buon caffè con la sua piccola pasticceria (meringhette, frutta essicata, pasticcino di cioccolato con uvette, dolcetto ai cereali) a concludere una cena ricca di intensi sapori, gustosi accostamenti gestiti con equilibrio.
Grazie a Fulvia e Jennifer per averci accompagnato durante l’arco della serata con cura e disponibilità. Viva la ciccia!
Occasione da non perdere per gli amanti delle carni che vogliono provare degli ottimi piatti cucinati con maestria e abbinamenti assai creativi e stuzzicanti.
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