Vorrei la garanzia di un buon pranzo per festeggiare un‘occasione speciale e mi rivolgo al ristorante che in passato non mi ha mai deluso.
Prenoto sabato sera il pranzo del giorno successivo, certa di non trovare posto, ma mi confermano con grande sorpresa, un tavolo per tre.
Arriviamo puntuali e troviamo posto nel parcheggio privato del locale che, come si immaginava, è al completo.
Veniamo accolti come sempre con impeccabile cortesia e professionalità dal personale di sala, che è ormai lo stesso da anni.
Ci accomodiamo al tavolo nella sala più ampia e ho davanti a me la vista di un lago impreziosito dalla luce del sole e reso vivace dal forte vento che caratterizza il nostro clima da un po’ di giorni.
Ricordavo un tovagliato diverso, forse più sobrio nel suo colore chiaro e, nonostante la fantasia non riscontri pienamente i miei gusti, trovo meritevole l’inconfondibile attenzione che il titolare ha per il suo locale come per la sua cucina.
Il tovagliato dai colori dell’ocra e del marrone, in sintonia con il rivestimento delle sedie, attribuisce un po' più di personalità al locale.
Altrettanto piacevolmente apprendo a fine pranzo che questa iniziativa non influisce sul conto.
Perdonate la considerazione, ma ho avuto recenti esperienze di locali che hanno fatto pagare anche quello che non offrivano.
Passiamo al pranzo:
Io questa volta rinuncio all’antipasto, preferisco saltare il rituale del ricco buffet che gradisco ma che conosco già, per assaporare a pieno i piatti proposti, cosa che si guardano bene di fare gli altri due commensali, che divorano le squisitezze e ogni tanto mi graziano di un assaggio.
L’elenco dei primi é sempre incoraggiante, una decina e più di proposte golose in cui perdere l’orientamento, ricette che spaziano dal classico all’innovativo.
Nell'imbarazzo della scelta ordiniamo, gnocchi speck e radicchio, tortelli al ripieno di zola e mascarpone con burro fuso e trito di noci e risotto con calamaretti al profumo di basilico per me.
Questa volta ci soffermiamo stranamente sulle ricette più tradizionali dell’elenco.
Nell’attesa vedo passare piatti che cerco di decifrare e che mi incuriosiscono, quasi mi pento della mia scelta, ma alla sintonia del primo boccone mi perdo nelle onde del mio risotto.
Il risotto è delizioso, profumato e ben mantecato, anche se ammetto che lo avrei gradito meno cotto, ma riconosco che questo è un mio gusto personale, lo amo più consistente, ciò non toglie che il piatto mi sia stato portato via pressoché pulito.
Assaggio anche gli gnocchi e i tortelli e confermo l’approvazione di chi li ha ordinati.
Nell'elenco dei secondi di carne e di pesce ordiniamo, una porzione di sminuzzato di vitello brasato con fette di polenta bianca alla griglia, e delle scaloppe di luccio al prosecco con patate al forno per la sottoscritta.
Inutile dirlo, ottimi entrambi, teneri, profumati, cotti alla perfezione e generosi.
Finiamo tutto con difficoltà, e con rammarico, nonostante la rinuncia dell’antipasto, non termino il pesce.
Per concludere, due dolci, un bonnet e un semifreddo all’arancia, e un sorbetto.
Un caffé per finire.
Nella lusinghiera considerazione solo una stonatura, ritengo che le proposte dei dolci siano un po’ ripetitive e scontate, a differenza del resto della cucina.
Il nostro pranzo viene innaffiato da una bottiglia di vino rosso, un brioso Bonarda consigliatoci dal personale di sala e rivelatosi di nostro gradimento.
Una mancanza circa il servizio che non ricordo di aver notato nelle altre occasioni e che non si ripete per gli ospiti degli altri tavoli, la bottiglia di vino viene portata al tavolo già stappata, disservizio o necessità?!
Questo non ha compromesso di certo il buon esito del pranzo.
Nel dettaglio:
1 bottiglia d’acqua
1 deliziosa bottiglia di vino rosso, Bonarda
2 antipasti
3 primi
2 secondi
3 dolci
1 caffè
Un conto totale di 70 euro.
Abbiamo mangiato benissimo come sempre e speso altrettanto bene.
Alla prossima.
