Approfittando di una breve vacanza in Val di Casie...

Recensione di del 12/08/2008

La Passion

60 € Prezzo
9 Cucina
8 Ambiente
9 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 60 €

Recensione

Approfittando di una breve vacanza in Val di Casies abbiamo deciso di provare questo ristorante le cui qualità ci erano state da amici elogiate.
Il ristorante La Passion si trova a Vandoies di Sopra (BZ), piccola località sulla strada che da Brunico porta a Bressanone. Per raggiungerlo è necessario svoltare a destra lungo la statale inoltrandosi, poi, in una stradina stretta tra alcune abitazioni residenziali.
Il parcheggio è immediatamente indicativo delle dimensioni del ristorante. La Passion conta, infatti, solo quattro tavoli collocati in una piccola e gradevole sala con finiture in legno. Veniamo cordialmente accolti dalla proprietaria che ci fa scegliere tra i tre tavoli liberi.

Accettiamo come aperitivo un metodo classico (10 euro in due) ben fatto cui fa seguito un delizioso cestino di piccoli pani caldi fatti in casa da gustare con un delicato burro salato.
Immediatamente ci viene offerto del salmone scozzese selvaggio con una insalatina condita con alcune gocce di aceto balsamico ed un po’ di panna acida, molto gustoso.

Come antipasto scegliamo un filetto di spada scottato con una panatura di semi di zucca su un letto di misticanza (14 euro) ed una terrina di fegato grasso accompagnata da albicocche, mostarda di albicocche e mele cotogne e pan brioche (17 euro). Ottimi entrambi, avanti di una mezza incollatura il pesce spada.

Come primi la mia ragazza opta per dei taglierini ai finferli (in carta chiamati gallinacci, a 12 euro) ed io per dei canederli schiacciati allo speck su un letto di crauti, conditi con burro fuso (9 euro). Deliziosi entrambi con una preferenza per i taglierini la cui semplicità esaltava la qualità delle materie prime.

Per secondo scelgo un filetto di bue con verdure stufate (22 euro) mentre la mia ragazza opta per un pullet al forno con verdure.
Per un malinteso insieme al filetto di bue giunge al tavolo del capretto tagliato in piccoli bocconcini con patate e insalatina di crauti e speck (piatto della tradizione).
Resasi conto dell’errore la proprietaria, scusandosi, ci chiede se vogliamo cambiare il piatto ed alla nostra risposta negativa ci assicura che lo stesso non verrà inserito nel conto.
I secondi sono squisiti ed il capretto risulta essere delicato senza perdere in tipicità.

Ormai sazi scegliamo per mera curiosità una crème brûlée con del sorbetto di sambuco. Credo che mai più potrò ordinare un sorbetto senza pensare alla soavità di quello propostomi in cui l’aroma del sambuco si fondeva perfettamente con i profumi di una macedonia di frutti tropicali (10 euro).
Come vino scegliamo un Riesling Montiggl della Cantina dei Produttori di San Michele Appiano (18 euro) che nella semplicità dei suoi aromi agrumati si rivela piacevole e beverino anche se una cena di questo livello avrebbe meritato ben altro abbinamento.
La serata è stata piacevolissima per la grande cena e per la squisita gentilezza della proprietaria. Sappiamo che il locale è in lizza per ottenere l’ambita stella Michelin, per quanto ci riguarda l’ha già ampiamente meritata.

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