La maison Pic è un'istituzione in Francia, aperta ...

Recensione di del 27/03/2010

Maison Pic

258 € Prezzo
9 Cucina
9 Ambiente
9 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Scarso
Prezzo per persona bevande incluse: 258 €

Recensione

La maison Pic è un'istituzione in Francia, aperta nel lontano 1889 arriva per la prima volta al traguardo delle tre stelle nel 1934 poi dopo averle perse e riconquistate più volte si arriva al 2008 quando Anne Sophie diventa chef dell'anno e la Michelin la incorona con il massimo riconoscimento.
Il locale si trova in una via piuttosto defilata ed è composto da albergo, bistrot, bar-salotto dove sorseggiare l'aperitivo o un drink dopo cena ed il ristorante principale, composto di tre ampie sale elegantemente moderne, i tavoli ben distanziati, le tovaglie lunghe e candide.
Ci viene proposto l'aperitivo che nel nostro caso sarà un Laurent-Perrier base (23 euro) ad accompagnare tre piccoli stuzzichini buoni, anche se tutti sul tono del dolce.
Il menu è composto da due degustazioni: actualites (euro 195), i classici di casa Pic (325 euro) e la scelta alla carta.
Optiamo per il primo dato che i classici è proposto ad un prezzo mostruoso.
La carta dei vini è ampia e ricca, ma anche qui i prezzi sono molto alti e quindi bisogna cercare con cura, scelgo un Saint Joseph Faurie 2005 da uve Rossanne e Marsanne (euro 80) che si rivelerà una piacevole scoperta.
Arriva il pre-antipasto una crema bruciata di foie gras con spuma di mela verde, molto interessante con l'acidità della mela a bilanciare la dolcezza della crema.
Il pane maison è di tre tipologie e di ottima qualità e bisogna trattenersi per non gonfiarsi troppo.
Iniziamo la cena vera e propria con MORCHELLE FRESCHE CON SALSA DI PARMIGIANO E FUNGHI AL DRAGONCELLO: molto ben presentato con delle cialdine di formaggio a creare una specie di cornice e a fornire croccantezza, i funghi carnosi e saporiti e la salsa molto ricca di gusto tenuta a bada dalla freschezza del dragoncello.
LE FOIE DE CANARD una splendida scaloppa di foie cotta alla perfezione in salsa acidulata di limone ed adagiata su un bouillon aromatzzato ai navoni, cosa dire perfetto, geniale soprattutto l'apporto del limone a smorzare la dolcezza del fegato.
CAPPESANTE DELLA NORMANDIA due giganteschi molluschi vengono accompagnati da piccole lamelle di anguilla affumicata, radicchio trevigiano e variegato di Castelfranco anche qui il piatto è perfettamente armonico, la grassa burrosità delle cappesante è perfettamente armonizzata dal sentore di affumicato e dal croccante-amarognolo del radicchio.
LE TURBOT un grosso trancio di pesce cotto a vapore viene adagiato su una eccezionale crema di piselli, qui i legumi da contorno diventano protagonisti per la loro fantastica dolcezza ed il pesce, anche se carnoso e saporito, per forza di cose passa in secondo piano.
L'AGNELLO DA LATTE la sella viene cotta rosa, profumata ai fiori di gelsomino ed accompagnata da bietole novelle e focaccia ripiena di brousse di pecora, un piatto molto gustoso con la carne tenera e succosa, fiori di gelsomino non pervenuti.
Siamo ormai provati, ma abbiamo in menu anche i formaggi che vengono presentati su un carrello pieno di ogni ben di Dio e dei Mangioni che si rispettino non possono esimersi dal lavoro e così sarà anche se non ricordo i tipi provati posso dire che erano tutti ottimi.
Eccoci al capitolo dolci e qui opera Philippe Regaillot (non sono sicurissimo sia proprio così il nome) miglior pasticciere del mondo 2005 ed i risultati si vedono sia il pre-dessert che la piccola pasticceria sono di altissimo livello, ma sarà il dolce vero e proprio a stupirci dovrebbe essere una specie di vacherin di mele alle fave di Tonka, ma si presenta come uno strano cilindro simile più ad un'astronave che ad un dessert, ma al primo assaggio i dubbi spariscono perchè sarà uno dei migliori mai provati troppo difficile da spiegare, ma sicuramente da assaggiare.
Ci spostiamo in salotto per il caffe, ottimo, accompagnato da perfette praline che cercano di addolcire la nota salata, il conto.
Il servizio direi che funziona quasi alla perfezione (dopo Le Louis XV non so se darò piu 10 al servizio) e non ci farà mai mancare niente senza opprimerci.
La cucina di Anne Sophie si può definire contemporanea, moderna senza esagerazioni, materica ma non pesante, forse i piatti, se pur perfetti, non rimangono nella memoria per sempre il suo limite può essere questo la poca incisività, comunque rimane un posto da provare dove si esce felici anche se non sarà la cena della vita.
BUZZY

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