La Locanda di Nonna Gelsa è posta proprio sulla st...

Recensione di del 15/08/2011

Locanda di Nonna Gelsa

33 € Prezzo
7 Cucina
8 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 33 €

Recensione

La Locanda di Nonna Gelsa è posta proprio sulla strada statale 416 che da Umbertide supera i colli per scendere poi verso il lago Trasimeno. L'edificio non soffre del fatto di essere proprio sul filo della carreggiata dato il poco traffico presente e il parcheggio privato di cui dispone a lato. L'ambiente interno rustico ma ben curato risulta gradevole e accogliente, con soffitti a botte dispone di circa 50 posti in tavoli ben distanziati con seggiole in paglia e apparecchiati con attenzione, nel giardino che termina sulla sponda del fiume Niccone, sotto una tensostruttura, si trovano altri tavoli per circa 80 posti. L'ambiente è quello di una tipica trattoria di paese con affezionati, ma esigenti, clienti locali con i quali spesso ci si dà del tu ma che se qualcosa non va "mica te'l mandono a dì". Accolti da una gentile cameriera ci siamo accomodati all'esterno invogliati dalla bella giornata e dall'amenità del luogo, c'è anche un angolo di prato con giochi per bambibi. Il pranzo di Ferragosto per tradizione, in queste zone fortemente legate alle tradizioni culinaria contadine, deve assolutamente prevedere la presenza di piatti a base di oca.
Infatti nel menu troviamo gnocchi o tagliatelle al sugo d'oca e oca arrosto. Ma la scelta è ovviamente ampia. Tutte le paste sono rigorosamente fatte in casa comprese quelle ripiene e variano nel menu a seconda della disponibilità stagionale dei prodotti, le carni sia rosse che di penna provengono tutte da piccoli allevatori locali e alla griglia con vari insaporimenti sono il punto di forza dei secondi.
Cominciamo con due antipasti che data l'abbondanza dividiamo in quattro: crostini con fegatini e con fagiolina, piccola omelette con tartufo estivo, salumi, olive, verdure grigliate e altro tutto stuzzicante e gustoso anche se eclettico nell'insieme. Da bere ordiniamo acqua naturale e frizzante e un rosso della casa, più che rispettabile: non acido o eccessivamente tannico come a volte accade, morbido e profumato; c'è una carta dei vini che comprende soprattutto le principali etichette locali e toscane.
Per i primi le signore scelgono taliatelle al sugo d'oca, che vengono promosse da mia madre rigorosa custode della cucina tradizionale umbra. Io e mio padre scegliamo le margherite, una sorta di tortelloni con ripieno di patate e aromi conditi al burro e salvia, non entusiasmanti, molto meglio i culurgiones sardi.
Per secondo io e mia madre scegliamo oca in porchetta, cotta al forno e insaporita con lardo, finocchietto selvatico, rosmarino sale e pepe. Piatto gustoso e saporito, ben preparato ma ricordate che la carne di oca ha un gusto particolare. A mia madre capitano parti con poca carne e alla richieta della padrona se tutto va bene lo fa presente, ricevendo dopo poco un secondo piatto. Mio padre sceglie maialino al forno, la porzione è generosa e la carne è di maialino da latte e gustosissima, tuttavia in questo caso il tempo trascorso tra la fine della cottura e il momento del consumo ha comportato un decadimento della croccantezza della pelle. I contorni insalata mista e patate al forno.
Tra i dolci non abbiamo trovato nulla che ispirasse e quindi concludiamo il pranzo con quattro caffè. Prezzo totale 130 euro.

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