Vecchia Trieste

Recensione di del 08/03/2013

Antica Trattoria Suban

30 € Prezzo
7 Cucina
8 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 30 €

Recensione

Fredda e piovosa serata a Trieste, io e la mia metà prendiamo un taxi dall'albergo e raggiungiamo questo mitico locale storico di Trieste che ha ricevuto la visita anche del Santo Padre Giovanni Paolo II, situato in zona precollinare rione S.Giovanni.
Fondato nel 1865 da Giovanni Suban, quattro generazioni di ristoratori si sono susseguiti in questo locale portando avanti la tradizione gastronomica triestina. Specialità tipiche carsoline come la jota (minestra di fagioli, crauti, patate e lardo), lo stinco di vitello al forno, il gulasch, le patate in tecia, la palacinka al basilico (specie di omelette, farina, latte, uovo, burro, sale), la zuppa di kren (rafano, patate, porro, pane nero, petto d'oca affumicato, brodo), la pastizzada dalmata (carne di scamone macerata per otto ore con prugne secche, cannella, carote, cipolla, chiodi di garofano, bacche di ginepro, un litro di vino rosso, il tutto cotto per due ore; ricorda un po' il salmì del mio Piemonte). Tra i dolci la rigoiànci, specie di torta al cioccolato amaro, gli gnocchi di susina in stagione con burro e cannella, le palacinka dolci (omelette con ripieno di cioccolata di nocciole) e poi dulcis in fundo la grande griglia dove cuocere ogni tipo di carne, la vera specialità della casa.

L'ambiente è molto bello, direi raffinato il giusto, grande salone dominato dalla cucina a vista con la maestosa griglia, tavoli ben distanziati (privacy garantita) in legno massello, sedie con seduta in paglia di Vienna, sottotovaglia e tovaglia color crema, eleganti sottopiatti in argento con grazioso centrino all'uncinetto, posate d'acciaio, bicchierone e calice per il vino.
Servizio svolto molto professionalmente da folta schiera di camerieri con la sovrintendenza del signor Mario Suban e la collaborazione della figlia, grazia e cortesia nel soddisfare le limitazioni di allergia per Patrizia, menu elencato a voce ma ho visto circolare anche menu scritti, probabilmente per i numerosi stranieri.

Le nostre scelte:  gnocchetti di patate con speck e formaggio (mix di montasio, emmenthal e grana ) per Patrizia, jota per me;  a seguire,  strudel di formaggi con fonduta e speck per me,  petto d'anatra con spinaci nature per Patrizia.
La cucina ci omaggia di pre-antipasto: succulenta costina di maiale alla brace tenerissima.
Molto apprezzati gli gnocchetti ma la vera sorpresa è la jota: può non piacere a tutti per il suo gusto leggermente acidulo dovuto ai crauti, io che amo i gusti particolari e i crauti in genere l'ho molto apprezzata, è in sostanza una tipica minestra molto adatta al clima invernale di questa sera, delizioso connubio di fagioli, crauti, patate e lardo .
I secondi si dimostrano all'altezza delle aspettative, particolare lo strudel di formaggi con deliziosa fonduta, direi più nella norma il petto d'anatra.
Per il dessert proviamo il semifreddo del Papa (creato appositamente per la visita del Santo Padre): trattasi di cilindretto semifreddo di zabaione/vaniglia avvolto all'esterno da sottile velo di cioccolato bianco con salsa ai frutti di bosco, un po' troppo dolce per i nostri gusti e alla fin fine sotto le attese.

Regolare ricevuta fiscale per un costo totale di 60 euro, poco ma considerate che non abbiamo preso vini, comprensivo di 3 euro cadauno per pane e coperto.
Bel locale, buona cucina del territorio e di tradizione, cucina esclusivamente terragna, senza acuti. Da consigliare.

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