Questo è un ristorante che avevo scoperto diversi anni fa grazie alla sempre affidabile Guida Veronelli e che ho ripreso a frequentare a pranzo nell’ultimo periodo.
Siamo sulla sponda del Naviglio, anche se questo si nota poco essendo dall’altra parte della strada, facile da raggiungere a due passi dall’uscita, posteggio a volte non comodissimo (oggi sono rimasto quasi chiuso in uno spiazzo più avanti da una macchina supertuning megazarra che aveva posteggiato sull’uscita del marciapiede).
L’ingresso è abbastanza anonimo, una porta in legno massiccio ed una sacca da golf che fa da portaombrelli (trovata evitabile?), si entra e si trova a destra la cassa e di fronte una esposizione di vini con una serie di scelte assolutamente condivisibili e che ben predispongono ad apprezzare l’esperienza. La seconda cosa che si presenta è il carrello dei cioccolati, soluzione non molto frequente e grande tentazione per noi golosi.
L’ambiente è forse poco luminoso ma è elegante, con tavoli molto ben spaziati; tutti i tavoli sono pieni con clientela prettamente business.
La signora, gentilissima, ci accoglie e prende in consegna i nostri pastrani; la cortesia e la professionalità del personale devo dire che rimarrà una costante per tutto il pranzo.
Ci sediamo e subito ci viene chiesto se gradiamo l’acqua; nel contempo ci vengono subito portati i menu e la carta dei vini. Anche il cestino del pane, che contiene grissini e diversi tipi di pani e focaccia, compare immediatamente sul tavolo.
Il menu è vario ed interessante, con piatti elaborati sia di pesce che di carne anche se con una sbilanciatura verso quest’ultima; purtroppo questa volta non ho esaminto la carta dei vini che comunque mi ricordo essere apprezzabile.
Propendiamo per il pesce, un antipasto ed un primo a testa, la scelta non è facile perché molte delle proposte meriterebbero un assaggio. Il locale offre la possbilità di prendere vini al bicchiere e fra le tre proposte di bianco scelgo un Sauvignon di buona struttura. Il gentile cameriere nel servirlo non lesina certo sulla quantità e quindi la dose mi basta per tutto il pranzo: in un mondo di continue paresi al braccio nelle fasi di mescita questa peculiarità è da segnalare.
Antipasti.
Zuppetta di ceci calda con polipetti (non erano proprio polipetti, erano più piccoli e delicati, ma non ho segnato il nome del cefalopode purtroppo): ottima presentazione con un piatto fondo tutto asimmetrie e linee aereodinamiche, il giusto equilibrio di sapori, molto apprezzato.
Frittelline di baccalà su letto di misticanza: molto saporito, preparato alla spagnola con il baccalà lavorato invece di essere usato intero con da noi. Passa completamente l’esame.
Primi piatti.
Tagliatelle con trigliette e cime di broccoletti: porzione importante, quasi da piatto unico, presentazione eccellente, con un filettino di un bel rosso posizionato sopra i nidi di tagliatelle ed i broccoletti a contorno. Patriottico nei colori, oserei dire. I sapori si sposano prefettamente, vedo anche del prosciutto o della carne secca che completano bene una esperienza positiva.
Spaghetti con vongole e crema di broccoletti: ingredienti di qualità, buona presentazione, porzione abbondante. Un ma, la crema di broccoletti è molto delicata e fa contrasto invece che da compendio al sapore delle vongole.
Siamo purtroppo satolli e dobbiamo rinunciare al dolce. Ordiniamo un buon caffè che ci viene servito con dei baci di dama al cioccolato molto delicati e con un ingrediente ulteriore che non sono riuscito ad identificare e con una ciotola di mandorle a mo' di croccante. Queste ultime sono una tentazione e dobbiamo farci violenza per smettere di mangiarle.
Ulteriore nota positiva sul servizio: in poco più di un’ora siamo già fuori, e questo invoglia a tornare se si tratta di pranzi di lavoro.
Conto 68,50 euro in due, per Milano molto buono. Da tornare.
