Questa sera non abbiamo alcuna voglia di restare a...

Recensione di del 08/09/2009

Bacco e Arianna

40 € Prezzo
7 Cucina
8 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 40 €

Recensione

Questa sera non abbiamo alcuna voglia di restare a casa, così io e la mia compagna, dopo aver realizzato che Milano si è decisamente ripopolata decidiamo di ripiegare sull’hinterland e ci rechiamo da Bacco e Arianna: il locale è stato chiuso tutto agosto a causa di alcuni lavori di rinnovo e siamo curiosi di scoprire come è stato modificato l’ambiente.
Come al solito non troviamo posto nel piccolo parcheggio antistante, lasciamo l’auto davanti al condominio vicino e, dopo pochi passi, entriamo. L’ambiente è sempre il medesimo, le modifiche estive risultano essere, a nostro avviso, poco più che impalpabili: dall’ingresso si accede all’unico locale in cui sono disposti i tavoli, le pareti sono state dipinte di un colore che pare essere un misto di verde, grigio e ocra, qualche quadro è stato sostituito così come le tende che ora sono in una fantasia etnica panna e marrone. L’apparecchiatura differisce dalla nostra ultima visita solo ed esclusivamente per tovaglia e tovaglioli che richiamano lo stesso indefinito colore delle pareti.

Solerte la proprietaria ci fa accomodare, ci porta i menu e ci chiede che acqua desideriamo bere. Poco dopo ci viene servita una “ampolla” di acqua naturale. Sul tavolo, come al solito, troviamo un cestino contenente quadratini di focaccia, grissini e pane di produzione propria.

Dopo aver ordinato ci viene servita una deliziosa entrée: una crema catalana salata al tartufo davvero ottima.
Da bere, oltre all’acqua naturale “alla spina”, ordino una mezza bottiglia di Pinot grigio La Tunnela servito decisamente freddo, forse un poco troppo, ma il motivo di ciò è da attribuire, probabilmente, alla eccessiva acidità della bevanda, infatti l’ultimo sorso rimasto nel calice, ormai a temperatura ambiente, risultava essere quasi imbevibile.

Il menu è, presumibilmente, quello del periodo estivo: principalmente piatti di pesce, leggeri e freschi tra i quali troviamo le vecchie glorie di questo locale come le crescentine con affettati misti, il tris di crudi e la fantasia di mare.
Proprio su quest’ultima cade la nostra scelta per l’antipasto che decidiamo di dividere: in un vassoio ligneo quadripartito vengono alloggiate le stoviglie contenenti una tartare di salmone, un calamaretto scottato in padella con panzanella, una quenelle di baccalà mantecato con bocconcini di polenta saltata e una insalatina con gamberi, mele verdi e senape: come sempre buono, sfizioso e appagante.

Proseguiamo con una porzione di gnocchetti mantecati al basilico con peperoni e olive taggiasche per la mia compagna – non li ho assaggiati, ma l’abbondante portata è risultata gradita – e, per me, un filetto di pesce sampietro accompagnato da una salsa allo yogurt: non eccellente la cottura del pesce in quanto, sebbene la pelle fosse deliziosamente croccante, risultava essere un poco asciutto e la salsa allo yogurt era funestata dalla prepotente presenza di aglio che copriva eccessivamente i sapori del piatto che non ha convinto.

Infine, come dessert, una crema catalana: la solita certezza; un dolce abbondante, buono e abbastanza rodato da risultare perfetto. Non altrettanto è risultata la guarnizione: i frutti di bosco serviti a fianco della crema risultavano insapore e, per quanto concerne alcuni ribes e la fragola, anche un poco guasti. Ciò ci ha fatto pensare che non è stata posta l’abituale attenzione alla preparazione dei piatti, ma il locale ha riaperto da poco: attribuiamo a ciò le summenzionate defaillance.
Ordino un caffè, non eccezionale anche in questa occasione, con il quale ci viene servita la consueta piccola pasticceria: mandorle caramellate, scorze di agrumi candite e ricoperte di cioccolato fondente e cioccolatini bianchi sferici ripieni di liquore che risultano un poco stantii.

Chiediamo il conto che per un antipasto, un primo, un secondo, un dolce e un caffè risulta di 80 euro in due, 40 euro a testa; ecco l’unica, significativa variazione riscontrata in questo locale: un considerevole aumento dei prezzi. La qualità dei piatti rimane pressochè la medesima delle volte precedenti, a parte alcune sbavature, ma il prezzo sale di un poco, a nostro avviso troppo per un locale sito a Trezzano sul Naviglio. Purtroppo questa cena ci ha lasciati con l’amaro in bocca e non solo per colpa del caffè cattivo.

An.Ni.

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