Recensione di del 25/06/2020

Povero Diavolo

66 € Prezzo
9 Cucina
8 Ambiente
9 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 66 €

Recensione

Raggiunta la fascia territoriale Riminese , si procede in direzione Valmarecchia per raggiungere Torriana (E’ Borg , in romagnolo), territorio attestato fin dal 1141 che riverbera avvenimenti storici , anche cruenti.

Quando nel vostro campo visivo appare un imponente sperone roccioso, la “Scorticata” che domina gran parte della vallata, avete raggiunto la meta, alla cui base si trova Il Povero Diavolo Ristorante e Locanda.

Negl’ultimi decenni, presso questa sede, hanno conseguito importanti affermazioni Chef come Riccardo Agostini e Pier Giorgio Parini. Da oltre due anni un’altro giovane Chef romagnolo , Giuseppe Gasperoni, perfezionatosi alla corte di Agostini al Piastrino, ha rilevato l’attività con determinazione, proponendo una cucina che richiama tradizioni ma, senza trascurare fantasiose e calibrate rivisitazioni o innovazioni .

L’ambiente interno si presenta accogliente con un’ampia vetrata che lascia intravedere il sovrastante sperone roccioso; tavoli abbastanza distanziati apparecchiatura in stile ‘casual’, senza tovaglie.

All’esterno, lievemente sopraelevato, consegue un grazioso spazio/giardino adeguatamente predisposto, dove accomodarsi per consumare i pasti, nei mesi estivi.

In occasione della nostra ultima visita, intercorsa il 26 giugno 2020, la propensione è stata indirizzata ai menù convenzionali a 50€, escluse bevande, 4 portate a preferenza non vincolata a tutti gli ospiti del tavolo, di carne o pesce. Interessante il criterio applicato. Per praticità (eravamo in 6), descrivo solo i piatti che ho scelto io.

Vengono serviti alcuni graditi appetizer; si procede con uno avvincente e ponderato antipasto, “TARTARE di cervo, ribes e pane fritto al dragoncello; un primo “CAPPELLETTO di piccione, burro, nocciola e salvia, di misurata e appagante espressività al gusto; il secondo, concepito con “FARAONA alla brace, albicocca e ponzu (salsa giapponese). Gli accostamenti contrapposti a questa gallinacea della famiglia dei ‘Numididi, creavano una piacevolissima tonalità di sapori inusuali ; il dessert, “CILIEGIA, caprino e mandorla. Ultima portata ma, non ultima come gradimento. A seguire, offerti alcuni dolcetti e coccole.

Il servizio prestato in sala è efficiente, senza modi “ingessati” ma, volenteroso, disponibile, con gentilezza vengono presentate le varie portate e una continua attenzione alle richieste/esigenze degl’ospiti.

Abbiamo bevuto, in 6, dell’azienda Francesco Cirelli, sita a Atri di Teramo,”Cerasuolo D’Abruzzo Anfora 2018, Vol. 13% , Doc , uve Montepulciano 100%. Un prodotto rosa chiaretto con sentori di frutti rossi quali marasca, fragola , melograno, ovviamente matura in anfore. Al naso e al palato prontamente gradevole (€25). Dell’azienda Marco Baldessari, sita a Povo di Trento, “Pinot Nero Q500 (coltivato a 500Mt d’altitudine), annata 2018, Vol.13%, I.G.T., vigneti delle dolomiti Pinot Nero, vino biologico. Un prodotto con profumi intensi e persistenti, marcati della terra trentina. Ottimo qualità/prezzo (€30).

A seguire alcuni calici di vini passiti di accettabile qualità.

Indubbiamente abbiamo bevuto in modo compiacente, senza svenarci economicamente.

Tutto compreso, abbiamo speso 66,00,€ a persona. Conto corretto.

Conclusione.

Lo Chef Giuseppe Gasperoni, manifesta un profilo professionale interessante; mano e idee esibite nei vari piatti le abbiamo percepite con tenacia; la giovane età, sarà sua alleata per ulteriori perfezionamenti e raggiungere rilevanti traguardi. Gasperoni, si concede agl’ospiti sia per porgere il benvenuto, che per scambiare qualche opinione di congedo, senza serbare riserve

DonAttilio

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