Stasera come alternativa al puro e semplice riempi...

Recensione di del 28/05/2006

Afilod'Acqua

60 € Prezzo
8 Cucina
8 Ambiente
9 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 60 €

Recensione

Stasera come alternativa al puro e semplice riempire lo stomaco vorrei provare la cucina innovativa.
Dopo aver concordato con gli amici prenoto ad un ristorante che proprio non conoscevo pur essendo nella nostra zona. Ne avevo intravisto le coordinate su “ilmangione” e grazie al sito mi ero memorizzato il cellulare (pare che non ci sia telefono fisso). A questo punto mancava solo la recensione.
Il posto si trova subito dopo lo storico locale delle “Palafitte” ora in ristrutturazione.
Si presenta come il classico ristorantino sul lago, una villetta in riva al lago parzialmente nascosta dalla vegetazione. Per entrare nella proprietà si suona il campanello. Nel piccolo giardino si sfiora un platano plurisecolare, forse il più vecchio della zona.

L’interno del locale è arredato elegantemente. Molto piccolo, conta di sette tavoli per un totale di ventotto coperti. Il posto è sicuramente adatto alle coppiette romantiche. Alle pareti quadri, fotografie e sugli scaffali album e gadget, il tutto all’insegna del noto cantiere nautico “Riva”. Anche la font che riporta il nome del locale sulla copertina del menu è ispirata ai suoi modelli. Dal lato opposto all’entrata una finestra dà bella mostra del lago e dei paesetti della sponda bergamasca che illuminano la notte.
Il titolare, di origine torinese, svolge il servizio ai tavoli mentre la moglie bresciana è ai fornelli. La passione li ha spinti ad intraprendere la sconfinata strada della cucina creativa.

Elegante il tovagliato, le stoviglie ed i bicchieri.
Il bagno è preceduto da un piccolo e ordinato antibagno con salviette quadrate in spugna.
Ci viene offerto un brut dell’Oltrepò pavese cui seguirà una tazzina con una deliziosa cremina a base di zucca. Ci viene portata e servita una mezza di acqua naturale.

La carta dei vini, presenta una discreta disponibilità. Andiamo subito sui bianchi: c’è una certa scelta di Lombardia, Alto Adige, Friuli più qualcosa del resto d’Italia giù fino alla Sicilia. I ricarichi non sono dei più a buon mercato ma accettabili e in ogni caso adeguati al tipo di locale.
Prendiamo un “ribolla Gialla di Dorigo” 2004, una casa nota, un vino da 13%, uno dei tanti in carta ad aggirarsi sui 20 euro. Appena stappato mi viene lasciato il tappo in un bicchierino. Floreale, fruttato e morbido si lascia bere con facilità.
La lista dei rossi non mi è rimasta troppo impressa ma c’erano sicuramente i piemontesi, visto anche le origini del titolare, fra i quali spiccava un “Gaja Sorì Tildin” a 300 euro.

Saltiamo gli antipasti peraltro interessanti e optiamo subito per i primi. Per due amici “tortelli di baccalà con fonduta di cipolla” a 14 euro: questo sarà l’unico piatto ad essere un poco al di sotto delle aspettative. A detta degli amici, il baccalà non abbonda del tutto e il sugo pare un po’ freddo, comunque è sempre un piatto interessante. Per me e il quarto commensale “paccheri tricolore con seppie e zucchine” a 14 euro: sono tre cannoli ciascuno con un diverso colore della bandiera italiana e di conseguenza un diverso ripieno e un diverso sapore. Molto buoni.

Per secondo i due amici prendono “trancio di rombo con patate e guenelle di basilico” 20 euro: molto buono, questa volta sono impossibilitati a criticare. Per il quarto commensale “branzino su coulis di peperoni e verdure saltate” 22 euro: il piatto si presenta molto bene, a detta sua è ottimo e pure abbondante. Anche per differenziarmi io assaggio “crema di piselli con dentice, merluzzo, gamberi e scampi” a 22 euro: la crema è molto buona, si sente piacevolmente il finocchio selvatico e appena la felice presenza dell’olio extravergine. Annegato nella crema il resto delle pietanze inclusa qualche cozza, è tutto un susseguirsi di sapori sfiziosi. Inoltre avendo letto della presenza di scampi in questo piatto temevo di dover “lavorare” per lo meno con le mani, cosa che invece non si è verificata nella maniera più assoluta. Le porzioni non sono esagerate ma devo dire che alla fine sarò sazio.
Ci sono stati portati due cesti con gustosi panini multicolori ai sapori di verdure varie. Una felice attenzione che alza il tono del servizio.
Siamo al momento del dolce, incuriositi anche dalla carta. Il prezzo è di 8 euro per ciascuna portata.
Il primo commensale ordina “tortino di cioccolato con cuore fondente e salsa al frutto della passione”, per il secondo “bavarese di lavanda con salsa di pompelmo rosa”. Per il quarto commensale “cassata siciliana con salsa di fragole” e per me “creme brulé alla vaniglia, al tabacco e al caffè”: sono tre coppette singole con tre differenti gusti, tutte molto buone, quella al tabacco è piccante ed effettivamente il sapore ricorda un po’ il fumo.
In attesa delle preparazioni prima ci era stato portato un pre-dolce costituito da una tazzina contenente una crema buonissima, forse alla vaniglia.
Anche gli amici gustano piacevolmente le loro portate, la presentazione è ben curata, i dolci sono serviti su piattoni di vetro artistico di forma rettangolare.

Dopo aver iniziato a dialogare con il titolare siamo rimasti solo noi. La famigliola e una coppietta che ci avevano fatto compagnia fino a poco prima se ne sono andati.
Ci vene offerto uno sherry spagnolo tipo “Pedro Ymenez”. Denso e mieloso è di gran gusto, forse fin troppo dolce. Purtroppo però a me e un po’ anche all’altro amico lascia un certo peso sullo stomaco complice anche il fatto che non siamo abituati a questo genere di alcolici o forse perché ce ne è stato versato troppo e a troppa breve distanza dal pasto. Il risultato è che per quasi mezz’ora resto con un certo dolore allo stomaco, poi fortunatamente passato. Gli altri due amici al contrario non riportano nessuna conseguenza se non l’aver gustato un prodotto interessante. Devo inoltre aggiungere che, vista anche la mia passione per i “vini in generale”, mi era stato offerto un cognac, un tipo speciale di Armagnac del 1957 del quale io, anche perché già saziato dallo sherry, avevo declinato la preziosa offerta della casa. La prossima volta saprò cosa assaggiare sempre ché lo stesso mi venga riproposto.

Il conto 240 euro, 60 a testa. La cucina si attesta più sull’8 1/2 che sull’8 con qualche sconfinamento nel 9. La presentazione dei piatti come detto è molto curata. Certo che, quando si dà un voto ad una cucina innovativa e si ha da poco letto una recensione di un noto locale di Iseo al quale è stato affibbiato un 4, si può rimanere spaesati circa il metodo da usare per esprimere giudizi.
La Guida Michelin è da poco andata in avanscoperta per conoscere il locale e, visto anche il breve periodo di attività, questo è un ristorante che, se non nelle dimensioni, vista anche la passione dei gestori, avrà altro margine di crescita.

Condividi la tua esperienza

Raccontarci le tue personali esperienze è fondamentale per permetterci di conoscerti sempre di più ed offrirti consigli su misura per te. ilmangione non è più un'esperienza statica, ma una potente Intelligenza Artificiale che impara a conoscerti partendo da quello che ti piace.