Sicuramente il miglior posto di Sori e dintorni. Di pesce, quantomeno. Il locale, con una trentina di coperti all'interno e altrettanti all'aperto, è stato rilevato da una famiglia con uno spiccato gusto estetico, curiosità e competenza culinaria. In sala, con pareti spugnate sul bordeaux, tante lampade in rame, allegre chine colorate di un pittore della zona e tavoli patchwork, riceve la signora Maura, professionale e gentile. In cucina, marito e figlio.
Con il pane arrivano focaccine calde e croccanti. La carta è preceduta da un messaggio che spiega che i piatti sono realizzati tutti con pesce fresco locale, preparato e sfilettato all'istante. Quindi, la necessaria attesa è d'obbligo. In lista ci sono quattro o cinque antipasti e altrettanti primi, secondi e dolci. Per i carnivori invece la scelta è unica. La carta dei vini comprende una quindicina di bianchi ben scelti con ricarchi onestissimi (e quasi tutti sotto i 20 euro a bottiglia), oltre a una decina di rossi. Grave pecca, la mancanza di un'offerta di vini al calice. Si può ovviare con lo sfuso della casa, piacevole e leggermente frizzante.
È giá la sesta volta che ci andiamo, sempre soddisfattissimi della qualità e dei prezzi.
L'ultima volta, in coppia senza ragazzi, abbiamo preso entrambi come antipasto spiedini gamberi e muscoli, prima impanati e poi fritti, con salsa di patate e melanzane. Voto massimo per originalità, freschezza degli ingredienti, quantità (almeno otto gosse code di gambero a testa) e leggerezza della frittura.
Mia moglie ha proseguito con un cartoccio di branzino, muscoli e gamberi ben presentato e io mi sono fatto tentare da un raro cappon magro. Si tratta di un antico piatto ligure freddo con galletta bagnata nell'aceto sormontata da fagiolini, barbabietole a listarelle, uovo sodo, pesce cappone, astice (o aragosta), musciame di tonno, uovo sodo, crostacei vari e muscoli; il tutto condito con una salsa verde a base di acciughe, prezzemolo e aglio. Anche qui voto massimo per la qualità del tutto, il rigore della composizione, la possibilità di gustare i singoli elementi oppure di mescolarli a piacere. Unico appunto, la quantità enorme, che a malincuore non sono riuscito a finire.
Tra i dolci, per mia moglie cassatina alla piemontese, un semifreddo con cioccolato, nocciole (super) e pistacchi in salsa di fragola. Ne ho assaggiato un pezzetto di una delle due grandi fette e pur non amando i dolci devo dire davvero buono.
Conto totale, 76 euro in due con mezzo litro del loro bianco.
Le volte precedenti avevo assaggiato il crudo di palamita, fragrante anche se di sapore non spiccatissimo, la zuppetta cozze e vongole (buona anche se troppo vista), millefoglie di polpo, spaghetti alla sicula con acciuga fresca, pomodorini, uva passa e finocchietto, mandilli al pesto (raccomandabilissimi: in genovese i mandilli sono i fazzoletti; in questo caso si tratta di lasagnette candide e sottili come seta).
