Sabato sera e all'ultimo decidiamo di cenare fuori. Non abbiamo un'idea precisa in mente senonchè scorrendo la rubrica del cellulare mi imbatto nel recapito di una trattoria che, a suo tempo, mi aveva incuriosito ma finora non avevo mai provata: la mucca della nonna.
Telefoniamo per fermare un tavolo e ci viene risposto che al momento non hanno disponibilità ma si libererà un tavolo di lì a un'oretta, poco male -pensiamo- giusto il tempo che ci serve per spostarci in quel di Soresina.
Entriamo: davanti a noi una sala piuttosto rustica dominata dal bancone a "L" e con parecchi tavoli e tavolate piuttosto distanziati tra loro. Oltre il bancone, scoprirò in seguito, si sviluppa un corridoio, un'altra sala e infine un'ulteriore sala all'aperto. Alla cassa alcuni gruppetti/coppie aspettano che gli venga assegnato il tavolo intanto la gente continua ad arrivare numerosa. Arriva il nostro turno, si ricordano della telefonata, un cameriere sgombra velocemente un tavolo rotondo posto abbastanza vicino alla porta d'ingresso e lo riapparecchia per noi. La mise en place è sobria.
Finalmente arriva il momento di ordinare: scegliamo come antipasto una porzione di torta fritta con affettati misti e contorni da dividere in due e a seguire dei tagliolini con asparagi e zola dolce per me e delle penne al ragù d'asino per il mio commensale.
Da bere un'acqua gasata e una mezza bottiglia di un rosso Toscano di cui purtroppo non ricordo il nome.
Aspettando l'antipasto piuttosto affamati come siamo mi azzardo a chiedere il pane (se l'erano dimenticato), il cameriere si stringe nelle spalle e mi chiede se avendo ordinato la torta fritta il pane lo vogliamo lo stesso, mi mordo la lingua e gentilmente gli rispondo che si, lo gradiremmo comunque visto che abbiamo un leggero languorino da soddisfare al più presto! Di lì a un po' il cestino tanto agognato arriva.
Lo stesso cameriere frettoloso e dispersivo ci serve l'antipasto: prima la torta fritta e gli affettati, dopo un pò arrivano anche i contorni. Questi ultimi, pur nella loro semplicità, spiccano rispetto a torta fritta e salumi (di livello discreto) in quanto ci rendiamo conto immediatamente della loro fattura "casereccia": un plauso soprattutto all'insalata russa davvvero leggerissima e gustosa.
Terminato l'abbondante antipasto aspettiamo per almeno 20 minuti i primi. Cominciamo a risentire un po' dell'ambiente parecchio rumoroso e caotico (per via dell'andirivieni continuo di avventori e camerieri trafelati).
Anche i primi si rivelano abbondanti in quantità. I miei tagliolini allo zola e asparagi sono più che discreti: la cottura della pasta è ok, idem il grado di sapidità, gustoso lo zola e distinto il sapore degli asparagi che sono presenti nel piatto a pezzetti ma in tutte le loro parti. Un po' meno soddisfatto il mio commensale in quanto le penne sono decisamente scotte nonchè del tutto slegate dal ragù peraltro decisamente godibile. Questo piatto non raggiunge la sufficienza.
Concludiamo la cena con due caffè che attendiamo ormai rassegnati per circa 15 minuti e ci impiegheremo il medesimo tempo nel tentativo di saldare il conto alla cassa.
33,50 euro in due, si è speso davvero poco, il cibo nel complesso è stato discreto (direi un 6 e mezzo), l'ambiente è senza pretese, la nota dolente a mio avviso è il servizio: troppo pressapochismo, troppa fretta in alcuni momenti totale disinteresse in altri, impossibile rilassarsi e godersi la cena. Forse siamo stati noi un po' sfortunati con quel cameriere. Probabilmente è l'ottica con cui si affronta il locale che va cambiata: per una cena abbondante, in compagnia e a buon mercato il posto è più che valido. Se ci ritornerò sarà con questo spirito.
