Prezzo per persona bevande incluse: 50 €
Recensione
Domenica a pranzo con famiglia Alcor al completo. Io, non potendo fare di più, mi porto il fido amico a quattro zampe e la fidanzata, entrambi accettati nel ristorante senza problemi.
Arriviamo senza intoppi al centro del paese ed è impossibile non notare il castello, ampia struttura ristrutturata con ancora intatte molte parti interessanti, vale una visita. Ampie sale interne sono state adibite a negozio e a spazio ricettivo per gli ospiti.
Appena entrati nel portone, ci accoglie il patron offrendoci un aperitivo (un discreto Prosecco) con dell'ottimo salame, che i bambini corvini divoreranno senza pietà.
Veniamo accompagnati verso il nostro tavolo e premurosamente avvertiti che in sala ci sono altri due cani, ma durante il corso del pranzo non avremo o daremo nessun fastidio, stante infatti l'abbondante spazio fra i tavoli e l'azzeccata scelta di posizionarci a fondo sala.
Da sottolineare il bel giardino ad accesso libero dal ristorante dove i bambini e la bestiolina hanno scorrazzato per tutto il tempo fra carrozze di fine ottocento, taxi inglesi e botti di vino (vuote, ahimè).
Aspettiamo pazientemente qualche minuto e ci vengono portati i menu, nel contempo ordiniamo dell'acqua minerale. In quattro prendiamo il menu degustazione, mentre la prole si abbufferà con un primo a testa e un secondo diviso in due.
Accompagniamo il tutto con del Carignano del Sulcis di Santadi per l'antipasto, e uno Sfursat di Fay per il primo e il secondo, con un ricarico non particolarmente favorevole.
E' possibile per altro cambiare le portate del menu previa consultazione con il cameriere. Ottime le carni di fassona piemontese (cotte alla piastra).
Il menu, tipico novarese, prevede, per 35 euro:
Antipasti. Su un piatto, viene servito, a testa: Salam d'la duja (3 px); Fidighin (2 px) ottimi salami a pasta morbida; Sobrich di verdura , una specie di polpettina fritta di verdure, discreta; Insalata di broccoli.
Primo: Paniscia novarese, risotto con salame d'la duja, verze e fagioli borlotti, un primo apprezzato a tutto tavolo.
Secondo: Bruscitt con polenta rustica, i bruscitt sono pezzi di carne in umido tagliati grossolanamente, con aggiunta di pancetta e una polenta a grana grossa. Particolare.
Formaggio: Zola dolce e stagionato, con biscottini di Novara. Due ampi pezzi di ottimo zola, un'impresa finirlo per persone normali, ma non per noi. Portiamo a termine l'ardua fatica spalmando il formaggio su questi biscotti che ricordano vagamente dei savoiardi.
Dolce: Torta morbida di cioccolato e noci con gelato al lampone. Una fetta cubitale di torta in stile casalingo, ben affiancata dal gelato posizionato su una fetta di pompelmo rosa.
Terminiamo il pranzo con un caffè, insieme ci viene lasciato sul tavolo un piattino di zuccherini ripieni di rosolio, libidinosi, non ne lasceremo neanche uno.
In conclusione, un ristorante con una serie di proposte interessanti, un ambiente rustico ben ristrutturato, servizio attento e puntuale, un prezzo adeguato alla proposta per un rapporto q/p favorevole.
Cucina: 7,5; Servizio: 8; Ambiente: 8,5; Rapporto q/p: favorevole
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