Siamo in quattro e vogliamo andare in un ristorant...

Recensione di del 01/02/2007

Bosco

40 € Prezzo
2 Cucina
4 Ambiente
3 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Negativo
Prezzo per persona bevande incluse: 40 €

Recensione

Siamo in quattro e vogliamo andare in un ristorante tipico emiliano. Ne chiamiamo tre, ma nulla… tutti "imballati", pieni. Ci viene in mente che abbiamo sentito parlare del ristorante "Bosco" e chiamiamo lì, bingo! C'è posto! Ahimè…

Arriviamo in questo posto dall'aria "tirata" e di livello alto, ingresso elegante, pochi tavoli ben apparecchiati, guardaroba dove mettere i cappotti: insomma, un ristorante che ci dà subito l'idea del "caro rabito" (caro arrabbiato). Vabbe', magari sarà buono, no?
Arriva il menu, portato da una cameriera musona come un pitbull, e ci rendiamo subito conto che effettivamente i prezzi sono altini.

Antipasti: salumi misti, culatello, un soufflé di zucca, crostini con trevigiana e lardo, insalata di cappone con mele e pancetta croccante. “Range” prezzi antipasti: dai 10,00 ai 15,00 euro.
Io prendo l'insalata di cappone (12 euro). Mi arriva un piatto con un lettino di fogliame verde, degli sfilacci di cappone con sopra delle fette di mela spolverata di cannella e dei cubetti di pancetta fritta, senza condimento alcuno, devo chiedere alla cameriera sia olio che sale, e comunque il sapore della pietanza non ne riesce a guadagnare. La pancetta è bisunta, la mela è molle, il cappone senza sapore (forse un po' vecchio?) l'insalata molliccia e senza sapore. Un disastro, insomma! Mi viene ancora la nausea se ci penso. Avanzato quasi tutto. Voto 2.
I miei amici prendono: dei crostini con radicchio e lardo (10 euro) e degli affettati misti (12 euro). I salumi sono buoni, ma i crostini proprio non invitano, tanto che la mia amica fa cambio con suo marito e glieli "appioppa" in cambio dei salumi. Voto crostini 3. Voto salumi 7.

Primi: dai 12,00 ai 16,00 euro.
Io salto il primo. Il mio fidanzato si lancia sulla trippa (16 euro), e gli arriva un piattino mignon di un composto marrone di trippa - evidentemente - insapore e dal colore anche non proprio fresco. Voto 4.
Il nostro amico prende però la peggio-disgrazia di tutto il menu: pasticcio di cappelletti in pasta frolla. Arriva una tortina minuscola di frolla dolce, ripiena di cappelletti pasticciati con del prosciutto. Non ce la fa e la avanza completamente. Voto 2.

Secondi: io prendo un arrosto di noce di vitello con patate. Arriva una, dico una fetta d’arrosto normo-buonino con un contorno di patate che piangono in aramaico, sono tristissime, evidentemente riscaldate e con un sapore d'aglio che uno potrebbe fare l'ammazzavampiri. Il piatto in generale risulta anonimo, di poco carattere e scarso. Voto 5.
La mia amica prende il brasato con la polenta, anch'esso senza carattere distintivo, definito "buono" anche rispetto a ciò che l'ha preceduto. Voto 6.

A questo punto passiamo ai dessert: io prendo una specie di zuppa inglese fatta con la crema al mascarpone e con del budino al cioccolato; è buona, peccato per dei pezzi di ciliegia al centro che davvero non c'entrano nulla. Voto 6,5.
I miei amici prendono della torta di mele con crema pasticcera e meringhe (definita buonissima, forse anche al confronto delle schifezze servite sino a poco prima). Voto 8. Inoltre una torta al cioccolato definita senza infamia e senza lode e avanzata quasi integralmente. Voto 5.

Dulcis in fundo il caffè... io prendo un caffè d'orzo in tazza grande che sembra acqua di lavaggio dei piatti. Giuro, mai assaggiato un caffè d'orzo tanto orrendo. è salato, annacquato, semplicemente imbevibile. Voto: non classificabile.
Tutta la cena è stata annaffiata da un Lambrusco, bisogna dirlo, decente, ma non sufficiente a restituirci le speranze riposte all'inizio.

Mortificati e delusi ci avviamo all'uscita. Prezzo? 40 euro a cranio, per aver cenato (scusate) da schifo. Non ci tornerò mai più.

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