Dal piazzale antistante il ristorante scorgi le to...

Recensione di del 13/03/2010

La Brua

45 € Prezzo
7 Cucina
8 Ambiente
5 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 45 €

Recensione

Dal piazzale antistante il ristorante scorgi le torri del Sestriere: alcune baite isolate, ultimi esempi di nuclei rurali della valle, poco sopra al dignitoso artefatto che è Grangesises, contornano quella, ristrutturata, che accoglie ” La Brua”. Quest'anno, complici le abbondanti nevicate, raggiungere il locale è complesso: la stradina che si stacca dalla provinciale per Sauze di Cesana, è non solo nascosta ma ghiacciata. Dopo alcune centinaia di metri si giunge al parcheggio, ma da questo al ristorante un sentiero, completamente innevato, rende l'accesso una avventura; spalarlo per renderlo meno pericoloso sarebbe stato utile! La baita che ospita il ristorante domina la vallata e s'intuisce come di giorno il panorama debba essere splendido.
Una porticina permette l'accesso alla sala al piano terreno, tre o quattro tavoli con a fianco il banco del bar e la cucina parzialmente a vista. In fondo un atrio funge da antibagno della toilette che non risponde alle mie aspettative per ordine e pulizia.
L'ambiente è caldo ed accogliente, grande abbondanza di legno sui pavimenti e sui soffitti, pareti giallo chiaro decorate con fiori secchi e poster di prestigiosi vini, forse a rimarcare che anche in una baita di montagna si possono trovare bottiglie di eccellente qualità.
In sei, dopo debita prenotazione, ci accomodiamo al piano superiore, salendo la bella scala in legno che conduce al soppalco, nel quale sei o sette tavoli, apparecchiati con tovaglie a quadrotti gialle e bordeaux sono posti a giusta distanza. Una discreta varietà di bottiglie è in mostra nella parte più bassa del sottotetto e nelle varie madie e scansie sapientemente disposte.
Due sole persone al servizio, probabilmente i gestori, chi si occupa di noi è purtroppo scontroso e di poche parole. I tempi ovviamente sono lunghi.
Sul nostro tavolo, sghembo per dimensioni, dell'ottimo pane e grissini all'acqua della valle, doppio bicchiere con posate ordinarie, acqua mineralizzata in brocca.
Curiosa la scelta dei vini, niente carta, ma “self service“ diretto tra le bottiglie esposte che riportano i prezzi, con ricarichi elevati, scritti sul retro con il gesso. Sistema peraltro scomodo che obbliga a zigzagare tra i tavoli degli altri avventori. Scegliamo un dolcetto di Alba di Rinaldi 2008 a 24 euro, gradevolmente profumato di frutti di bosco, di giusto corpo con piacevole gusto di amarena in bocca.

Un piatto di capocollo di Moncalieri in modesta quantità viene “gentilmente” offerto.
Il menu, una trentina di piatti in tutto, divaga in parte dalle specialità gastronomiche della valle, ben rappresentate dai taglieri di salumi e formaggi che rappresenteranno per me e la mia consorte i primi piatti gustati. Entrambi sufficienti per qualità e quantità, purtroppo senza alcuna spiegazione sul tipo e la provenienza e, cosa ben più grave per i formaggi, senza l'indicazione di una sequenza nell'assaggio dettata dalla maggiore o minore sapidità.
Gli gnocchi con zafferano e zucchine, scelti da mia moglie, sono morbidi ed equilibrati ma purtroppo freddi, probabilmente a causa della lentezza del servizio
Il mio stinco di sanato con purè di patate, è tenero e saporito anche se non indimenticabile. Da segnalare i carciofi fritti, scelti da un nostro commensale, per la loro leggerezza e fragranza.
Due strudel caserecci, purtroppo decorati con caramello commerciale, appena sfornati, decisamente apprezzabili, concludono la nostra cena.
Per finire ci viene offerto un eccezionale rum Demerara Guyana di 19 anni.
Il conto, 45 euro, è forse un po' eccessivo data la scarsa qualità del servizio, ma è comunque apprezzabile la qualità dei piatti che emerge dall'anonimato che caratterizza i locali analoghi della valle.

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