Il mio giudizio sulla trattoria in questione passa attraverso la valutazione dell’ambiente, del servizio, dei piatti.
Ambiente. La trattoria è un po’ nascosta, ma non difficile da trovare, ha un bel pergolato esterno e una sala molto grande all’interno, con arredamento in legno un po’ retrò. Ci sono dei ventilatori, l’illuminazione è dall’alto al basso, la sala molto rumorosa e con i tavoli abbastanza vicini l’un l’altro. Tovaglie a scacchi e quadri completano il quadro. Non un locale per cene romantiche o di lavoro, più una trattoria dove ci si accontenta. Noi siamo stati messi in un’altra piccola saletta, eravamo 28, in pratica come al "refettorio".
Servizio. Essendo tanti avrebbero fatto bene ad “affidarci” non solo a una cameriera, la quale ha rincorso le ordinazioni, non comunicato che non c’erano tutti i piatti ordinati, portato i piatti mai contemporaneamente. La cameriera era molto cortese, ma era pur sempre una sola.
Piatti. Prendiamo acqua, il rosso della casa e ovviamente ci si accontenta. Nessuno prende antipasti, ma tutti primi e secondo. Alcuni hanno preso solo i primi e hanno assaggiato i secondi, altri hanno fatto l’inverso.
I primi sostanzialmente sono stati di due tipi, trofie al pesto (buone) e della pasta fresca con un sugo di carne (dimenticabili).
Il secondo è stato la tagliata di manzo. La carne non era granché, stoppacciosa, il gusto mi ricordava carne scongelata. Accompagnavano le classiche patatine fritte.
A testa abbiamo pagato 18 euro, non tanto, ma neanche poco per quel che si è mangiato e bevuto.
