Prezzo per persona bevande incluse: 40 €
Recensione
Scopro questo ristorante dalle due recensioni precedenti, entrambe allettanti.
Prenoto per tre persone per una giornata di festività (Pasquetta); non lo faccio da anni perché, a mio avviso, è molto difficile che un ristoratore riesca a mantenere il suo standard in condizioni di massima affluenza. Ma sono troppo incuriosito.
Chiamo per la prenotazione qualche giorno prima. Il menu proposto dal ristoratore è fisso, come avviene sovente in queste occasioni. Tuttavia, avvertito il proprietario che non avremmo gradito il classico agnello, mi propone già un’alternativa che preparerà appositamente per noi(!)
Il locale è a Sartirana Lomellina, borgo di origini medioevali. Merita una visita il castello costruito verso la fine del 1300 per ordine di Gian Galeazzo Visconti. Il castello è a circa 400 metri dal ristorante. Il locale è situato in via Cavour angolo via Vittorio Veneto.
Sul sito del ristorante si consiglia, fra l’altro, di “parcheggiare l'auto nella piazza antistante il Castello (Piazza Lodovico Da Breme) e di percorrere a piedi i "dossi", piccole vie pedonali di grande fascino”. In ogni caso è facile trovare un parcheggio nelle immediate vicinanze del locale.
Ometto i riferimenti all’origine del nome (già citati in un’altra recensione) anche perché si trova tutto ma proprio tutto sul sito del locale (www.canaja.com) sorprendentemente particolareggiato, ben strutturato e dettagliato in ogni argomento.
L’edificio che ospita il locale risale alla metà del 1800. È stato completamente ristrutturato con cura e buon gusto in ogni particolare. Il risultato è davvero gradevole.
Il locale si definisce “locanda con mescita” ma ospita, oltre al ristorante, l’enoteca, il bar, una piccola libreria, una “bottega del gusto” e una “residenza” costituita da due “camere” per gli ospiti.
Al ristorante si accede dal bar/enoteca, l’unica zona preesistente del vecchio Canaja; tutti gli altri ambienti sono stati ricavati dagli appartamenti ristrutturati.
Si è subito colpiti dal numero di etichette presenti nell’enoteca (circa 300) che privilegiano in particolare i vini che, a giudizio del “Canaja”, hanno un rapporto qualità/prezzo particolarmente favorevole.
Al piano terra vi è anche la prima delle cinque sale del ristorante. Le altre quattro sono ai piani superiori. Ogni sala si caratterizza dal diverso colore alle pareti il cui rivestimento è stato realizzato con la tecnica dello “spatolato”.
Al piano terra troviamo la sala rossa, con camino, soffitto bianco, pavimento rustico. Vi sono tre tavoli rotondi che possono ospitare comodamente quattro persone.
Al primo piano trovano posto, altre tre sale tutte con travi a vista: la sala azzurra; la sala rosa e la sala verde. Sullo stesso piano trova posto un piacevole salotto con poltrone e libreria.
Prima di visitare il secondo piano ci soffermiamo in un piccolissimo locale “ripostiglio”, che conserva ancora il pavimento originale in legno fissato con chiodi fatti a mano.
Al secondo piano vi è un’ampia sala destinata ad eventi o corsi di degustazione: ha una bella vista sul cortile e sui tetti del borgo. Dalle finestre si scorge anche il castello.
In tutti gli ambienti l’arredo è sobrio e curato. La tavola è apparecchiata con cura: tovaglie e stoviglie di qualità, quattro bicchieri per ciascun commensale, un cestino in ceramica con il pane e tre ovetti di pasqua su ciascun piatto completano la mise en place. Un lampadario bianco illumina ciascuno dei tavoli. Si conferma il buon gusto dei proprietari.
Veniamo fatti accomodare nella sala rossa. I tavoli sono ben distanziati fra loro, l’ambiente è rilassante.
Il Menu
Per Pasqua e Pasquetta il ristoratore propone il seguente menu al costo fisso di 40 Euro:
· Antipasti
· Asparagi legati e Tartufo nero di Alba
· Barchette di Parmigiano con Tartara di carne cruda
· Cuvèè "Marne Bianche" ANTEO
· Primi
· Risotto ai “vertis” ( cime di luppolo)
· Tortelli di Brasato al sugo di brasato
· Chianti classico “ Castiglioni” Marchese dè Frescobaldi
· Sorbetto alla menta
· Secondo
· Agnello pasquale in casseruola
· Chianti classico “ Castiglioni “Marchese dè Frescobaldi
· Dolce
· Tortino pasquale
· Bracchetto d‘Acqui “ Macramè” Azienda Agricola Campazzo
· Caffè
· Digestivo
Ci vengono servite innanzitutto le “barchette di parmigiano con tartara di carne cruda”. Le “barchette” possono sembrare, a prima vista, una pasta sfoglia o una brisée si tratta invece di Parmigiano Reggiano sapientemente lavorato che diventa l’ottimo contenitore della tartara.
Gli asparagi sono presentati in piccoli mazzetti avvolti alla base dal lardo di Colonnata adagiati su scaglie di tartufo nero. Sono eccellenti!
Buoni i tortelli di brasato fatti a mano ma stupendo il risotto ai “vertis” (sottilissimi asparagi selvatici difficilmente reperibili in città). Il risotto viene mantecato con la crescenza.
Il sorbetto, fatto in casa, è ottenuto da frutti esotici. Il sapore è delicato.
Il secondo, per noi, è composto da un’ottima tagliata (carni piemontesi) che si scioglie in bocca, condita con un sughetto a base di Porto e arance. Il contorno è costituito da patate al forno.
Infine il tortino pasquale costituito da una sapiente rielaborazione della classica colomba.
Viene servito caldo e abbinato ad una piccola porzione di gelato alla frutta. L’insieme è davvero gradevole.
Buoni i tre vini offerti con particolare gradimento del Chianti che acquisteremo, a fine pranzo, presso l’enoteca del locale (prezzo 11 Euro).
Terminiamo con il caffè e digestivo.
Nel complesso siamo rimasti entusiasti da questa esperienza, dall’ambiente dalla cucina e dal servizio puntuale, cortese e mai invadente. Sono anche convinto che l’atmosfera del locale, considerati i colori l’arredo e l’ambiente in generale, possa esprimere il meglio di se alla sera.
In sintesi, da provare e riprovare!
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