A circa quaranta chilometri da Pavia in direzione ...

Recensione di del 26/03/2006

Canaja

32 € Prezzo
8 Cucina
9 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Ottimo
Prezzo per persona bevande incluse: 32 €

Recensione

A circa quaranta chilometri da Pavia in direzione S.Nazzaro Lomello si trova Sartirana Lomellina, piccolo paesino a cavallo tra Lombardia e Piemonte con un interessante castello da visitare. Nel centrale Corso Cavour, in un angolo, si trova questo Ristorante-Wine Bar con camere (nove posti letto).
All'ingresso troviamo una prima sala con banco bar e tavoloni in legno; alle pareti scaffalature ricolme di bottiglie di vino, con un'occhio particolare alle piccole cantine quasi sconosciute (scelta loro).

Percorrendo un piccolo corridoio troviamo sulla destra una scaletta che ci porta ai due piani superiori.
Al primo troviamo un salottino con divani in pelle e camino molto bello e accogliente e altre due sale da pranzo arredate come da basso per un totale di circa novanta coperti. Al secondo piano, sotto uno splendido tetto rinnovato, come tutto il complesso appena 8 mesi fa, con travi a vista, troviamo una sala adibita a riunioni e/o lezioni e corsi di enologia, incontri,degustazioni etc. Tutto molto ben arredato, funzionale,ampio e di rara bellezza.

Al piano terreno troviamo una porta dalla quale si accede al grande cortile interno completamente piastrellato e rinnovato, ove troviamo la cantina, e le camere. Tutto è stato restaurato in maniera impeccabile pur mantenendo lo stile originario di questa antica casa che risale al 1700.
Il nome Canaja, ci dirà uno dei soci che poi sarà insieme ad una gentile signora colui il quale si occupa della sala e dei vini, significa canaglia in dialetto piemontese e fu dato a Vittorio Emanuele durante una battuta di caccia. Pare che lì abbia risieduto il re e il posto venne chiamato la casa del canaglia, in dialetto piemontese ovviamente.

In fondo al corridoio troviamo la porta della cucina e una piccola saletta con tre tavoli tondi per un totale di dodici coperti. Tavoli ampi, tovaglie grigie in cotone molto belle, lampada ad illuminare ogni tavolo, bicchieri e posate di semplice fattura ma di assoluta qualità. Le sedie, comodissime e con uno schienale alto, sono rivestite da tessuto color verde chiaro.

Il menu presenta circa sei piatti per ogni portata, più una sezione di piatti particolari della tradizione. Carta dei vini ricca, circa 300 etichette, con al 90% piccoli produttori a me quasi sconosciuti.
Un cestino di piccoli panini caldi e ottimi.
Un goccio di vino bianco leggermente frizzante ed una frittatina calda alle erbe, ci danno il benvenuto.
Acqua Panna e una bottiglia di Barbera "Fiulot" di Prunotto 2004, 13% vol., vino giovane adatto ad un pasto informale.

Il Menu.

Gran misto di salumi d’oca e marmellata di cipolle.
Un grande piatto quadro ove troviamo: salame cotto, crudo, salame di fegato, pancetta e lardo, il tutto servito insieme ad una coppettina contenente arance candite. Tutto ottimo.

Carpaccio di carne cruda di vitella e “bagna cauda” (a richiesta, con Tartufo Nero).
Omessa la bagna cauda che non mi piace, mi trovo a degustare un fantastico piattone anch'esso quadrato con fettine sottile di un'ottima tagliata di scamone di vitello piemontese, il tutto annaffiato da un buon olio extra e con una generosa grattata di tartufo nero, forte e profumato. Fantastico.

Ravioli di brasato all’arancia candita.
Un piatto incredibilmente semplice; appena accennato il gusto amarognolo della scorza d'arancia che esalta e rende onore ad una ventina di ravioli fatti in casa in maniera impeccabile.

“Rabaton dei Pastori”, gnocchi di ricotta con biete e cime di rapa.
Quattro grosse quenelle di un impasto di biete e ricotta, simile al ripieno della torta pasqualina, adagiati in un piatto con burro fuso e parmigiano. A prima vista può sembrare un piatto di difficile digestione, ma vi assicuro, ed è una cosa che mi ha colpito molto, che la leggerezza del tutto vi sorprenderà.

Scamone di vitella, Finocchi al timo e salsa al porto.
Una tagliata di vitello cotta perfettamente e tenerissima, carne eccelsa, adagiata su dei finocchi saltati, il tutto condito con una poco convincente salsa al Porto "annegata" in troppo pomodoro che ne annulla il sapore del Porto stesso ed esalta l'acidità del pomodoro.

Io mi arrendo, Elena assaggia un:

Tortino caldo al cioccolato bianco con uvetta e canditi, crema al mascarpone e sorbetto all’arancia.
Un grande piatto rettangolare con al centro un classico tortino, ove nell'impasto è stato aggiunto del cioccolato bianco, una quenelle di sorbetto all'arancia, due cucchiai di una buonissima crema al mascarpone; completano le decorazioni dei canditi,salsine varie, zucchero a velo.

Un flûte di Bracchetto gentilmente offerto con il dessert.
Due buoni caffè.

Totale 63.40 euro 65 con la mancia. 2.50 € testa cosi ripartiti: due antipasti, 18 euro; due primi, 13,50 euro; un secondo, 9,50 euro; un dolce, 6 euro; una bottiglia di acqua Panna, 1,50 euro; una bottiglia di vino, 11.90 euro; due caffè 3 euro.
Prezzi d'altri tempi.

Una chiaccherata con il patron che a fine cena ci ha mostrato tutto l'edificio, descritto in apertura di recensione, lasciandoci a bocca aperta per quanto stato fatto. Bravi e complimenti.
Alla prossima.

Stefano Bruzzone.

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