Il locale, un tempo sede del bar ristorante Approd...

Recensione di del 03/12/2011

Quantobasta

54 € Prezzo
8 Cucina
9 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 54 €

Recensione

Il locale, un tempo sede del bar ristorante Approdo Caffé, ha cambiato gestione da poco più di un mese; questo avviene dopo una meno fortunata parentesi intermedia che non ha avuto la fortuna dei predecessori.
Dopo averne provato il bar con le abbondanti colazioni mattutine, inauguriamo stasera anche la cucina, in funzione solo da ieri.
L’ambiente è rimasto lo stesso del vecchio elegantissimo “Approdino”, in cima al lungolago dove il traffico pedonale viene “dosato” dal ponticello, l’arredo e il bagno sono già stati descritti nella precedente recensione dell’Approdo Caffé.
Ci accomodiamo in sei nel tavolo in fondo al locale. In realtà la nostra tavolata è composta da tre tavoli affiancati di dimensioni non proprio generose: ce ne accorgeremo nel prosieguo della cena che comporterà il continuo liberare piatti vuoti per lasciare spazio ma va detto che tutto ciò si inserisce di buon grado nel contesto generale.
Nella carta dei menù si possono trovare antipasti di mare: insalata di mare, crudité, storione siberiano, baccalà; in quelli di terra: i salumi, carne salata, gnocco fritto e parmigiano da 11 a 14 euro con eccezione della crudité a 22 euro.
I primi: (da 10 a 13 euro) di mare ma anche qualcosa di acqua dolce e di terra con abbinamenti che possono soddisfare le più varie esigenze.
Fra i secondi di pesce: pescatrice, fritto misto di lago o di mare, astice, tonno, grigliata di mare.
La terra è riservata esclusivamente alla carne alla griglia, filetto, tagliata, costata per finire con la fiorentina a 4,5 euro all’etto.
La carta dei vini è stata studiata per fornire bottiglie di medio/buona levatura a prezzi ragionevoli pescando fra cantine note e altre meno note. In questo modo si deve rinunciare (almeno per il momento) a bottiglie d’eccellenza ma la qualità complessiva non tocca mai la soglia dell’insoddisfazione.

Come inizio ci portano due bruschettine piuttosto buone assieme ad un piacevole prosecco rosé. Segue l’acqua minerale.
Si parte con un antipasto per tre persone: “baccalà mantecato con pane carasau e soufflé al Parmigiano Reggiano” mentre per me ed un amico, di primo “ravioli di formaggio e noci in crosta di Parmigiano Reggiano ai funghi porcini e speck croccante”.
Di secondo, un “filetto di manzo alla griglia ai tre burri aromatizzati” e la “fiorentina” per cinque persone. Ci siamo fatti fare tre fiorentine da un chilo ciascuna divise in pezzi che io trovo garantire una quantità ottimale anche per cinque persone.
Di secondo verdure grigliate e patate fritte.
I ravioli sono veramente buoni, totalmente assente l’impressione negativa di chi non gradisce eventuali sentori brodosi del raviolo, anche la quantità è soddisfacente. Abbondano i condimenti e anche la crosta di parmigiano risulta molto piacevole.
La fiorentina è a livelli alti, direi che rasenta la palma di miglior carne rintracciabile nel raggio di 15 km. Ci viene richiesto molto scrupolosamente come dovrà essere la cottura. La carne, tenerissima, è suddivisa in grossi pezzi alti fino a tre dita. Buoni e abbondanti i piatti delle verdure grigliate.

Per i vini ci sbizzariamo dapprima con un Lagrein di Lun. H a 16 euro, vino che all’olfatto mostra subito la gradevole nota alcolico/pasticcera cui a fine serata seguirà una punta acidula dovuta probabilmente alla semplicità del vino. Io ordino un Negramaro “Cappello di prete” di Francesco Candido a 18 euro per riscattare il vino di un Salento che da troppo tempo non assaggio. Dapprima chiuso e tannico, e fa impressione anche il sentore di pellame selvatico, che poi però sparisce per lasciar posto a profumi di macchia mediterranea, rosmarino e liquirizia su tutti. Un amico ordina anche un Müller Thurgau di Lun.H a 16 euro, la qual cosa ci inquieta un po’ essendo la fiorentina alle porte: fortunatamente ci sono ancora i primi e il baccalà da finire.
Siamo sufficientemente sazi tanto da rinunciare al dolce, tutti tranne uno di noi che fa anche il bis di gelato.
Caffé per quattro e amaro per due più una tisana. Il conto è di 325 euro, poco più di 54 euro a testa.
Personalmente sono molto soddisfatto in particolar modo del mio primo e della carne, così come gli amici anche perché questo locale dovrebbe essere il “nostro” ristorante base almeno del sabato e feriali perciò attendevamo speranzosi l’esito della prova. Il servizio è stato svolto da un numero consistente di gentili e giovani cameriere. Un pensiero corre già all’estate prossima e al dehors vista lago.

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