Prezzo per persona bevande incluse: 48 €
Recensione
In che cosa si distingue il Metrò da altri ristoranti di mare? L’odore dei piatti che riporta la freschezza del pescato e soprattutto l’esperienza sensoriale suscitata dal gioco di contrasti in alcuni piatti. Il bilancino fra tradizione e innovazione è spostato verso la seconda.
Due parole su locale e servizio, per concentraci sui piatti. Il primo si caratterizza per l’uso diffuso del colore bianco e uno stile che ricorda i tavoli dei banchetti matrimoniali. Decisamente più fini i piatti, le cui forme cambiano insieme alle portate e le posate. Tavoli distanti con un bello spazio all'aperto. Locale calmo e silenzioso, permette di concentrarsi sui sapori.
Il servizio è stato preciso, veloce e preparato nell’illustrazione dei piatti e del vino, con il fratello dello chef che ha fornito i dettagli per capire l’idea alla base e lo sviluppo dei piatti.
La carta dei vini offre una buona scelta e cura soprattutto i vini abruzzesi, con ricarichi contenuti. Abbiamo preso una bottiglia di Pecorino Ekwo (19 euro) e acqua (2 euro). Vino non filtrato, con lieviti indigeni, molto secco, adatto ai sapori decisi del pesce e a bassa presenza di solfiti (nessuno ha avuto mal di testa).
Ed eccoci alla cucina, il motivo che ci porta a consigliare questo ristorante. Avendo letto altre recensioni abbiamo ordinato due piatti di triglie in "scapece espressa": tre triglie fritte con farina e acqua minerale che rende la frittura eccezionalmente leggera. Le accompagna una emulsione (olio, aceto e miele per miscelarli) che vuole ricordare il contrasto delle zucchine in scapece. Dovrebbero solo scrivere sul menu “da mangiare con le mani”, perché ne vale la pena. Giudizio "ottimo". Ogni antipasto 14 euro.
I primi ordinati (16 euro ognuno) sono arrivati dopo poco. Il piatto di mia moglie era ravioli con ripieno di seppie arrosto in acqua di fagiolini. All’interno dei ravioli vi era anche il nero di seppia ed infatti consigliavano di metterli in bocca interi. Ebbene, il gusto era qualcosa di particolare, li ho assaggiati e pareva di mangiare quasi le viscere del mare.
Mia moglie invece si è detta confusa dall’audacia del piatto, ma comunque lieta di avere provato un’esperienza sensoriale mai provata prima con del cibo.
Il mio primo erano degli gnocchi con alghe di mare e vongole. Piatto preparato egregiamente, ma lineare, piuttosto monotono, senza picchi di sapore. Tali impressioni sono stati condivise a fine serata con lo chef, che ha subito pensato a una variante per poter vivacizzare il piatto. E’ stato piacevole poter scambiare le proprie opinioni sui piatti. Per i primi il giudizio è "buono".
Dopo abbiamo pensato ai dolci, ma ci siamo ricordati una recensione che decantava un altro antipasto: cicoria e cicale. E confermiamo tutto, il gusto amaro della cicoria fa da contraltare a quello dolce della cicala, bagnata da un brodetto di pomodoro e pane abbrustolito.
Un’esperienza sensoriale "superlativa". Il migliore dolce che potessimo prendere.
In totale 95 euro per tre antipasti, due primi, acqua e vino. Ci tornerei.
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