È il compleanno della mia ragazza, perciò per fest...

Recensione di del 26/08/2006

Arquade - Hotel Villa del Quar

137 € Prezzo
9 Cucina
8 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 137 €

Recensione

È il compleanno della mia ragazza, perciò per festeggiare cerchiamo un posto un po’ speciale; la scelta è caduta sul ristorante Arquade di Villa del Quar. Purtroppo per arrivare abbiamo fatto qualche pasticcio (maledetto navigatore), non arrivando dalla città, ma dalla parte opposta, abbiamo percorso una stradina che ad un certo punto è diventata sterrata facendoci venire qualche dubbio, morale siamo arrivati con una mezz'ora di ritardo (ma abbiamo avvisato).

All'ingresso ci accoglie una ragazza con una cartella con il planning dei tavoli, sembrava una PR da privè di discoteca, ma più sobria.
Ci accomodiamo nei bei salotti della hall in attesa che sia pronto il nostro tavolo (?), per ingannare il tempo un Franciacorta riserva Coppo 1999 aperto al momento per noi. L'attesa si protrae per una buona mezz'ora, forse una vendetta per il nostro ritardo, oppure un modo per sfalsare le portate dei tavoli.

Finalmente ci fanno accomodare nel nostro tavolo preparato come gli altri nel patio esterno, scelta purtroppo pessima, visto che la serata è diventata presto umida e fredda, il maître ha ammesso che in effetti c'era il rischio di "raffreddare" troppo l'atmosfera, ma molti clienti avevano chiesto all'atto della prenotazione la possibilità di mangiare fuori, sta di fatto che non ci siamo goduti al massimo la serata e a fine cena siamo quasi corsi via.

L'ambiente interno ed esterno è di tono rustico elegante, poco sfarzo, ma molto lusso discreto di campagna. Il nostro tavolo ha una bella tovaglia di broccato color giallo oro con decorazioni floreali, sottotovaglia e tovaglioli in fiandra dorata, bel sottopiatto di ceramica con bordo largo decorato, che sparirà subito prima dell'entrée.
Il benvenuto dalla cucina è un grande piatto a scompartimenti con cinque assaggi: una quenelle di patate in brodo di canocchie, unione di delicatezza e sapore, un bocconcino di battuta di baccalà, anch'esso buono, una tartare di tonno e bottarga in cui si ritrova lo stesso contrasto delicato e saporito, una trancetto di salmone avvolto in una zucchina, il più banale dei quattro angoli del piatto che in mezzo presentava invece un'ostrica e un infuso di limone frizzante. Assieme all'appetizer è arrivato il "pre-cestino" del pane con i soli grissini e schiacciatine. Prima dell'antipasto arriva anche il pane vero e proprio, in varie fogge, focacce, pane al pomodoro, integrale, ecc.

Come antipasto abbiamo preso entrambi dolce amaro di rose con battuto di cervo, cono croccante con misticanza, pane, ostriche e frutti di bosco, preparazione molto buona, fantastica la carne, mentre l'infuso di rose è un po’ troppo dolce, così come il miele che ricopre il panino servito a parte che ospita il burro aromatizzato ai frutti di bosco e ostriche, ma il piatto ci è piaciuto.
Come primi la mia ragazza sceglie garganelli con pane croccante e spezie bob bob di coniglio al profumo di arancia, aglio, finocchio e pecorino, gustosi senza eccedere nel troppo saporito, i garganelli erano serviti con scaglie di pecorino e polpettine al coniglio e aromi in cui l'aglio si sentiva come sapore, ma non come fastidio, buonissimi; io ho scelto tagliatelle in gratin con soffritto di cortile, uova barzotte, salsa di zenzero e saba di Amarone, buonissime, sapore più carico dei garganelli, ma apprezzatissimo, uno sformato di tagliatelle accoglieva un sugo con fegatini e rognoni, a contorno due mezzi tuorli al vapore e la salsa sul fondo con una nota acidula per sgrassare il piatto.

Il secondo è stato per la mia ragazza medaglione di agnello con pane salittu al basilico, sale alla vaniglia all'acqua di pomodoro, eccellente l'agnello accompagnato da una sfoglia con un ripieno molto estivo di pomodoro, basilico e provolone, l'acqua di pomodoro e versata al tavolo da una tazzina e lega il piatto; per me arrivano dei bocconcini di cervo con mandorle e salsa caramellata al balsamico su letto di fichi, anche in questo caso un bel piatto con contrasti di dolce e salato e grasso e acido ottimamente bilanciati, tenerissimi i bocconcini e in quantità abbondante, il piatto aveva anche un contorno di gelato al lattementa e sedano (almeno questo è il sapore che è arrivato alle mie papille) e un soufflé di provola.

Forse ci stava anche un assaggio di formaggi, ma il freddo convinceva la mia ragazza a insistere per finire al più presto la cena. Per questo arriviamo al dolce anticipato dal pre-dessert costituito da una salsa all'albicocca nella quale era adagiata una piccola panna cotta e un cucchiaino di gelato al sambuco, buono, ma ordinario. Arriva anche un'alzatina con la piccola pasticceria, anche questa non troppo fuori i binari della tradizione.
Il dessert per la mia ragazza è una variazione del tiramisù, sfoglie croccanti al caffè si alternano al gelato al mascarpone, ma in questo caso il caffè sovrasta un po’ troppo gli altri sapori; invece il mio dessert è buonissimo, zuccotto al latte con ciliegie di Marano, crema acida al profumo di menta e crumble di pistacchio, dolce al limite del sopportabile, ma dal gusto incredibilmente buono, le ciliegie che escono dallo zuccotto una volta rotto vorrei non finissero mai!

A questo punto il maître ci chiede se vogliamo prendere il caffè all'interno, più riparati, ma ormai abbiamo solo voglia di tornare a casa, così ci facciamo portare il conto che ammonta a 273 euro comprensivi dell'Amarone Costasera di Masi del 2001 (60 euro) e aperitivi offerti, per un rapporto qualità prezzo tutto sommato accettabile visto il livello del locale.


Il giudizio finale della cucina e sicuramente molto positivo, abbiamo mangiato bene sia pur con qualche sbavatura, forse qualche dettaglio che andrebbe più personalizzato per uscire dalla banalità di qualche proposta, ma è il pelo nell'uovo, l'ambiente e molto bello e piacevole, ci si sente bene e non troppo obbligati alla formalità, forse i bagni per la clientela esterna andrebbero ampliati, un solo vano per uomini e donne comprensivo di tazza lavabo e doccia (!) nello stesso ambiente è un po’ poco; il servizio è corretto, ma due grossi appunti vanno fatti al tempo che abbiamo passato in attesa di arrivare al tavolo e il non aver previsto un servizio anche all'interno visto che era prevedibile l'umidità della serata anche se questo avrebbe portato uno sforzo organizzativo diverso, ma un locale di questo livello può e deve evitare questi passaggi a vuoto.

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