Si torna alla vita

Recensione di del 16/05/2021

Antica Osteria La Rampina

61 € Prezzo
9 Cucina
7 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 61 €

Recensione

Bentornata zona Gialla, recuperiamo una vita sociale anche se limitata ai posti che hanno la possibilità di avere un dehors, con un pensiero solidale ai tanti, troppi, che ancora non possono riaprire.

Parlando di posti con dehors in zona San Donato, parte la ricerca, qualcuno non ha ancora ripaerto, qualcuno non riaprirà più, La Rampina resta sempre una certezza.

Posteggiamo sulla strada per poi scoprire che c’è un posteggio interno proprio nella Corte, entriamo da una porticina seguendo i cartelli e siamo nelle sale da Pranzo, chiuse e buie da dove poi ci scortano nel giardinetto dove sono posizionati i tavoli. Tavoli ben distanziati, tovaglia di cotone scuro, temperatura fortunatamente mite, si sta bene.

Chiedo subito la carta dei vini, ben strutturata, ottime scelte con ricarichi un po’ altini, tipici da Milano. La scelta dopo una lunga e combattuta riflessione va su un Valdostano di Ottin, una delle mie cantine preferite. E’ il Nuances, un Petit Arvine molto elegante, con un naso intenso ed una bocca veramente appagante.

Chiediamo il menù alla carta, un impostazione fra il classico ed il raffinato, si parte con la tradizione del piatto unico con OssoBuco e Risotto, si sono i giri di terrine, quello di salumi e quello di formaggi, tre ulteriori antipasti con fiori di zucca fritti con riduzione di aceto rosso e miele ed i gamberi di Mazara.

Cinque primi piatti e cinque secondi, una bella scelta che comunque vede primeggiare i primi dove la fantasia è regina mentre per i secondi siamo sul classico che più classico non si può con Cotoletta alla Milanese o carrè d’agnello, la costata od il filetto di rombo. Parlando invece dei primi interessanti ma che non abbiamo preso i “ravioli ripieni di faraona con crema di carote, zenzero e riduzione di vino rosso” oppure i “gnocchetti al nero di seppia con ragù di pesce, crema di piselli e lardo affumicato” invoglierebbero a tornare subito per provarli.

Servizio veloce, arrivano subito acqua, pane e degli ottimi grissini stirati a mano seguiti da una piccola entree, un bicchierino con una mousse su una base di gelatina molto golosa che prepara la bocca.

Il mio commensale prende un Tonno Rosso scottato con cipolla di Tropea caramellata e maionese al basilico, piatto classico con ingredienti di assoluta qualità che raccoglie il suo consenso.

Io prendo il giro di terrine servite con dell’apprezzatissimo Pan Brioche ed una marmellatina che, non essendo un estimatore, non tocco. Il giro parte con un bel boccone di Foie Gras, seguito da un Patè di fegatini, un Marbreè di lepre ed una Terrina d’Anatra con i pistacchi di Bronte. Patè tenerissimo, elegante, servito su un piccolo letto di purèe; Mambrè di lepre buono ma che perde un po’ dopo il foie gras; Patè di fegatini saporito; Terrina d’anatra molto intensa, la migliore dopo il Foie.

Sul primo ci troviamo tutti d’accordo, Trucioli disegnati da Gualtiero Marchesi con guanciale croccante e crema di Pistacchio di Bronte. Cominciamo dai Trucioli, una specie di maltagliato molto largo e molto spesso, in bocca ha una consistenza molto piacevole e prende molto bene il sugo. La crema è avvolgente, ottimo il contrasto fra il salato del guanciale ed il dolce del Pistacchio, un piatto da scarpetta.

Il lavoro ci chiama, doppio caffè che arriva con della buona piccola pasticceria, si chiede il conto, 121 Euro che è il giusto prezzo considerato la vicinanza a Milano e la qualità del cibo.

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