Premetto che ero già stato in questo locale altre volte e non mi aveva mai deluso. Questa occasione era però particolare essendo un pranzo. Come avrebbe retto la cucina che solitamente si trova a dover spadellare per un numero ben più ridotto di commensali?
Il posto non è facilmente raggiungibile, facile se si fa riferimento alla stazione dei treni, è proprio a pochi passi. Comodo il percheggio.
Il ristorante è sotto un palazzo moderno, l'entrata un poco fredda e anonima.
Appena si entra però si viene avvolti da un'atmosfera di rilassatezza soprattutto grazie alle attenzioni della signora che ci accoglie che è la moglie del proprietario.
Pochi i tavoli e nell'occasione il nostro occupava la gran parte dello spazio.
Ottima la tavola, bianca semplice e ordinata.
La specialità del ristorante è il pesce: non immaginatevi preparazioni complesse ed elaborate, il motivo trainante della cucina è la semplicità. Semplicità che avvantaggia il prodotto: pesce freschissimo.
Ci lasciamo condurre in un percorso di antipasti caldi e freddi: capasanta appena scottata, tonno in carpaccio, fiore di zucchina fritto ripieno di crostacei, piccolo fritto dalla straordinaria leggerezza (ricordava un tempura), scampetto al vapore; il tutto servito con calma e piatto dopo piatto.
Ho lasciato per ultimo il piatto che più mi è piacito: acciughe sottolio.
I primi sono stati dei ravioli al sugo di mare ripieni di crostacei e risotto con asparagi e gamberi.
Per secondo il piatto forte del locale: filetto di branzino cotto al forno; una delizia.
Il dolce preparato dalla signora è un inno al cioccolato: tortino di cioccolato extra fondente. Da provare!
Per tutto il pranzo ci simo deliziati con delle bollicine Cavalleri Brut in formato magnum.
Il conto? Una sorpresa 65 euro. Un posto da annotare in agenda.
Dario Longo
