Prezzo per persona bevande incluse: 204 €
Recensione
Riesco finalmente ad approfittare di una delle mie velocissime puntate a Roma per provare questo ristorante consigliatomi dallo chef di Antica Malcesine. Il ristorante si trova in una delle zone più caratteristiche di Roma in una stretta stradina in un dedalo di viuzze. Da fuori si presenta in tono minore ma già appena entrati si capisce di essere in un ristorante di alto livello. Nella saletta dove vengo fatto sedere ci sono mi pare quattro tavoli giustamente distanziati e con sedute comode. Il decoro complessivo non mi entusiasma: ovviamente stiamo parlando di luogo costoso e di classe e quindi certamente brutto non é, ma l'insieme mi sembra non riesca a dare un profilo caratteristico e omogeneo; oscilla tra il minimalista e l'orientaleggiante. Il servizio é curato da ragazzi molto giovani ma gentili e attenti senza essere invadenti.
Come aperitivo mi viene proposto un calice di spumante Gancia: al mio sguardo inorridito il sommelier insiste sorridendo: avrà ragione lui. Evidentemente non è il "solito" Gancia che ha rovinato la sua reputazione con vini di poco prezzo. Comunque veramente buono anche se, per i miei gusti, pur essendo brut era un po' troppo amabile. Assieme mi viene servito un delicato amuse bouche di cui purtroppo ho scordato la composizione.
Dal menu scelgo le animelle di vitello con asparagi, spugnole, limone e mandorle e a seguire baccalà con cetriolo e curry verde.
L'antipasto arriva rapidamente così come la bottiglia importante (80 euro) di vino che ho ordinato: Verdicchio di Valentini mi sembra del 2010 (eccellente).
Le animelle erano superbe: ammetto che sono fazioso perché sono un patito delle animelle, però erano croccanti esternamente e morbidissime e saporite internamente. Ottimo l'abbinamento con le spugnole, asparagi e limone mentre le mandorle mi sembrava c'entrassero poco.
Arriva il secondo : purtroppo qui una grave caduta; il baccalà era salatissimo al limite del mangiabile.
Se non fosse che per abitudine cerco sempre di finire quello che ho sul piatto, lo avrei lasciato. Peccato perché l'accompagnamento con cetriolo e curry verde era perfetto. Non posso immaginare che fosse sbagliato il piatto: evidentemente c'é stato un problema in cucina.
Per finire un eccellente dessert di rabarbaro in granita, crema di ricotta e gelato al caramello.
Il tutto per 204 euro sui quali il vino ha inciso per 80. Peccato per quel secondo sbagliato: comunque certamente un posto da provare volendo affrontare la spesa.
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