Prezzo per persona bevande incluse: 32 €
Recensione
Nella caratteristica zona di Campo de’ Fiori, dove l’offerta mangereccia è perlopiù rivolta verso i turisti stranieri e non, testimonianza ne sono i chilometrici e multilingue menu esposti all’esterno dei locali, il ristorante che mi appresto a recensire, presente su piazza da più di un secolo e scelto per chiudere questa tre giorni romana in famiglia, si differenzia grazie ad una proposta gastronomica legata al territorio arricchita da qualche tocco creativo.
Preso posto presso il tavolo a noi assegnato, sito in una sala dal soffitto con travi in legno a vista ed illuminata in maniera soffusa da appliques posizionate sulle pareti color avorio, predisposto con tovagliato in stoffa tweed sui toni del marrone e del beige, bicchieri da acqua, calici da vino e dotazione standard di posate, esaminiamo il menu fornitoci dal garbato cameriere che curerà il nostro servizio.
Non appena inoltrati gli ordini giungono in tavola le bevande, ovvero una bottiglia di acqua gassata e mezzo litro di gradevole vino rosso Cesanese sfuso seguite, dopo attesa assolutamente ragionevole, dai primi piatti dei quali sottolineo innanzitutto l’abbondanza delle porzioni: si tratta di spaghetti alla carbonara, a mio modo di vedere eseguiti correttamente con intingolo cremoso e pancetta croccante, di tagliolini conditi con un interessante accoppiamento dato da carciofi e guanciale e debitamente insaporiti da formaggio pecorino, e di tonnarelli cacio e pepe giudicati buonissimi dalla figliola buongustaia.
Il locale va riempiendosi di avventori ma il servizio non ne risente rimanendo agile e permettendoci di passare velocemente ai secondi piatti: gustose le crocchette di patate e baccalà, scelte fra gli antipasti, servite in numero pari a tre con accompagnamento di saporita e, cosa non meno importante, digeribilissima salsa all’aglio e caratterizzati da carne tenera i saltimbocca, serviti con un contorno di cicoria ripassata, scelti da moglie e figlia.
Per completare il pasto si prosegue con due dessert, nel dettaglio un goloso zabaione al Marsala Vecchio Florio ed un ghiotto budino al cioccolato con Rum e amaretti entrambi dalla consistenza molto leggera.
Una volta consumati dal sottoscritto un caffè ed una profumata grappa di vitigno Nebbiolo della distilleria piemontese Marolo, servita direttamente al tavolo, si va a tirare le somme: spesa totale 96,50 euro, ossia 32 più che corretti euro pro capite arrotondando per leggero difetto.
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