Vicino Campo dè Fiori, in Piazza della Cancelleria...

Recensione di del 16/04/2007

Hosteria Grappolo d'Oro

30 € Prezzo
8 Cucina
8 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 30 €

Recensione

Vicino Campo dè Fiori, in Piazza della Cancelleria, si trova questo locale "storico" del centro che nel tempo si è evoluto e con lui la cucina che da basi "romanesche" ha incontrato quell'innovazione tanto cara agli chef del nostro tempo che non sempre rispetta la tradizione e le origini da cui proviene.
Non è certo questo il caso di "Cheffina" (Fabrizia Brenci) che ha deliziato il mio palato grandemente predisposto ad essere protagonista in questo "summit di sapori, odori e colori" che è stato il nostro pranzo.

L'ambiente è gradevole, caldo ed accogliente come il padrone di casa: le travi in legno fanno bella mostra dal soffitto bianco creando un bel contrasto richiamato dall'arredamento color legno più chiaro e dalle mensole incastrate nelle pareti sulle quali sfilano numerose bottiglie, come tanti soldati sull'attenti come per la sfilata del 2 giugno. Un paio d'archi ci separano idealmente dal resto delle sale, ci accomodiamo in un confortevole cantuccio, a ridosso di una finestra abbellita da tendine colorate che sbirciano su piazza della cancelleria.
I tavoli sono piccini ed affiancati, una lastra di ardesia, ciascuna incorniciata dal legno, a coprire questa originalità, soltanto un paio di stisce di "carta paglia", i tovaglioli (di stoffa colorata a quadri), le posate ed i bicchieri con impresso, sul piede dei calici, il logo del ristorante.

L'antipasto mi colpisce immediatamente, devo provarlo: millefoglie di burrata ed alici, ottima, giusta densità, buonissimo l'accostamento dei sapori e l'esecuzione con pasta fillo, ad incorniciare il piatto delle gocce di miele di castagno.

La scelta del primo cade sui tonnarelli cacio e pepe, stavolta "piccolo" errore: salati; la consistenza del condimento è perfetta come la cottura e la qualità della pasta, la gola ha avuto il sopravvento (berrò un pò di più) e li ho finiti nonostante l'eccessiva sapidità. La scelta di tacere ci costerà in seguito l'ammonimento della chef che ci ha chiesto perchè non li avessimo rimandati indietro.

Il secondo è un altro "classico" della cucina romanesca: costolette di agnello a scottadito con cipolline in agro-dolce. Superbe, non trovo altri aggettivi, tenerezza, cottura, sapore; al bacio. Omaggio del gestore un piatto di saltimbocca alla romana delicatissimi che hanno stuzzicato la golosità di tutti i commensali.

Per finire un'ottimo zabaione con fragole. Caffè nella norma.
Il vino lo hanno gentilmente offerto alcuni dei commensali, ricordo due bottiglie di Lugana (di cui una riserva), ma ahimè non ricordo le etichette delle altre (perdonatemi), più un rosso toscano offerto anch'esso dalla casa.
Il servizio è stato amichevole, celere e preciso.

Prezzo pagato a testa 30 euro (vini esclusi), più che onesto.

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