Cena in due, lunedì sera, la prospettiva di dover ...

Recensione di del 22/01/2007

Hosteria Grappolo d'Oro

33 € Prezzo
7 Cucina
7 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 33 €

Recensione

Cena in due, lunedì sera, la prospettiva di dover tornare a Milano il giorno dopo mi spinge a provare il Grappolo d’Oro Zampanò. Oltre alla voglia di cucina tradizionale romana, molto elogiata sul forum del Gambero Rosso, mi attira anche la splendida posizione, tra Piazza Navona e Campo dei fiori, ideale per una bella passeggiata di commiato prima di tuffarmi nelle nebbie padane.

D’altra parte la camminata non è solo un piacere, ma quasi un obbligo dato che è improbabile parcheggiare in Piazza della Cancelleria, meglio mettersi l’anima in pace e cercare subito posto sul lungo-Tevere. Appena entrati ci fanno accomodare in una delle due sale, i tavoli sono apparecchiati in modo semplice, con belle tovaglie a quadri colorate che fanno tanto trattoria di quartiere. Per una volta non c’è la solita profusione di bottiglie sugli scaffali, cui è preferita la sostanza di una carta dei vini di tutto rispetto. Un ambiente molto sobrio, perfetto specchio di una cucina convincente, solida e concreta, ma forse senza quel guizzo che la renda memorabile.

Il menu propone otto/nove scelte per portata, noi decidiamo di limitarci ad antipasto e primo.

Iniziamo dividendoci un flan di pecorino alla gricia (9 euro) e dei crostini toscani con carciofo grigliato sott’olio (8,5 euro). Nella norma i crostini, un po’ deludente il mezzo carciofo, più guarnizione che altro, mentre abbiamo trovato molto buono il tortino, una sorta di condimento della carbonara solidificato, impreziosito da golosi dadini di pancetta affumicata.

Abbiamo accompagnato tutto il pasto con un ottimo Concento 2003 L’Olivella (13 euro). Da uve Syrah e Cesanese, è risultato armonico al gusto, ricco in particolare di note speziate. Ho trovato veramente ben fatta la carta dei vini, abbastanza ampia e con ricarichi onestissimi. Discreta scelta anche tra i vini da dessert ed i distillati. Da bere anche un litro di acqua microfiltrata (2 euro).

Tra i primi la mia ragazza ha scelto una vellutata di porri e patate con carciofo croccante (9 euro), molto ben realizzata ed abbondante, indovinato il carciofo come elemento di “contrasto” in un piatto delicato, altrimenti troppo uniforme. Io ho soddisfatto la mia voglia di romanità con un’amatriciana (8,5 euro) praticamente perfetta. Abbondantissima, ricchissima, letteralmente ricoperta da uno strato di pecorino che nasconde l’ottimo guanciale. Materie prime notevoli per un piatto giustamente “ignorante”.

Nonostante l’amatriciana ci abbia fatto venire voglia di provare altri piatti della tradizione, coda alla vaccinara su tutti, decidiamo di limitarci al dessert, scegliendo tra una decina di proposte intriganti: dopo lunghe riflessioni optiamo per una coppetta di zabaione con scaglie di mandorle e caramello (5,5 euro) ed un semifreddo al pistacchio con squaglio di cioccolato (6 euro), visto che non era disponibile la mia prima scelta, una bavarese alla vaniglia con mousse di marroni e rum. Dolci discreti, in particolare lo zabaione, presentato in un bicchiere con un buon biscotto di sfoglia. Con il mio semifreddo avrei gradito un Don Pedro Ximenez, ma il cameriere, dopo essere tornato un paio di volte per chiedermi il nome di quanto avevo ordinato, non me l’ha portato. Solo al momento del conto si è avvicinato dicendomi che si era dimenticato di avvertirmi che era terminato. Peccato per questo disguido poco professionale, perdonato alla luce della simpatia dimostrata durante tutta la cena.

Non prendiamo caffè, ma ci vengono comunque portati dei deliziosi biscottini all’anice, che rendono più gradevole il momento del conto. Un totale di 65,5 euro (2 euro a testa di coperto), giusto, anzi buono in considerazione della posizione assai turistica. A proposito, è uno dei pochi ristoranti del centro con menu bilingue ma cucina che non delude, meritando secondo me un sette e mezzo pieno. È locale turistico solo nell’accezione migliore del termine, da consigliare senza riserve a chi voglia provare una cucina romana di sostanza, attenta alle materie prime e ben eseguita.

Condividi la tua esperienza

Raccontarci le tue personali esperienze è fondamentale per permetterci di conoscerti sempre di più ed offrirti consigli su misura per te. ilmangione non è più un'esperienza statica, ma una potente Intelligenza Artificiale che impara a conoscerti partendo da quello che ti piace.