Le perline alle pareti dichiarano all'avventore di non cercare qui l'innovazione culinaria. E se fosse servita una conferma, il menu ciclostilato con le pagine stazzonate fanno il resto.
Mi aspettavo di vedere servire ai tavoli Bombolo con la 'parannanza' e Milian apostrofarlo dal tavolo, ma tutte le comparse sedute sono persone del posto con l'eccezione di due tavoli di turisti (noi siamo uno...). Siamo arrivati qui perché il ristorante dove eravamo inizialmente diretti è inaspettatamente chiuso.
Siamo in cinque ma solo due pranzano. Antipasto di salame, buono e abbondante, un bell'inizio.
Due amatriciana, forse un filo troppo cotte, ma godibili. La trippa che prendo per secondo è buona, ma rispetto a quanto mi sarei aspettato ed avrei apprezzato la porzione è striminzitissima, peccato anche perchè è a 9 euro.
I tre che non pranzano prendono il tiramisù che si rivela essere un tristissimo confezionato per di più congelato (€ 5) ed una coca a testa che fa lievitare il conto finale.
Insomma ok, o quasi, se si vogliono assaggiare i piatti canonici, ma non metterò un segnaposto sulla cartina per questo ristorante.
