"Noi siamo contro la guerra e i menu turistici", è la scritta che dà il benvenuto ai clienti appena si affacciano al locale e fanno bene a smarcarsi dalle innumerevole proposte effimere che, approfittando del marchio "Roma" e del marchio "Trastevere", contribuiscono ad offuscare la tradizione della migliore cucina romana.
L'Aristocampo è una pezzo importante di questa tradizione, capace di unire la genuinità della cucina locale con un pizzico di creatività.
Per me che arrivo da Milano non è facile resistere ai tonnarelli all'amatriciana, piatto che viene servito come si deve, e la serata potrebbe anche concludersi con il tradizionale abbacchio alla romana se fossi in grado di resistere alla torta di mele guarnita con la Nutella (si... proprio la famigerata Nutella, Europa permettendo...).
Il buon vino non manca, la cordialità dell'immancabile Giuliano e l'eccellente servizio dei ragazzi e delle ragazze che fanno di tutto per farti passare una bella serata nella capitale. La qualità è, oltretutto, garantita dall'elevato numero della clientela locale che non si lascia suggestionare facilmente dalle proposte del momento. Da suggerire e da provare.
