La cena di questa sera nasce dall'idea, mia e di mia moglie, di festeggiare con una cena fuori casa il nostro quarto anniversario di matrimonio. Inizialmente più propensi a restare su toni molto più blandi (tipo pizza) rivalutiamo la scelta e, dopo attento spulciare del mio sito di fiducia, decido per questa osteria che, a onor di cronaca, si rivelerà luogo molto congeniale a noi e perfettamente in sintonia con il clima desiderato.
Il locale si trova sulla strada che unisce Godiasco a Fortunago, circa due chilometri prima dell'incorcio che porta a Rocca Susella.
Il parcheggio, proprio di fronte alla porta di ingresso, sull'altro lato della strada, rimane all'ombra di un imponente castagno, ottimo punto di riferimento per chi, come noi, giunge sul luogo all'imbrunire.
Veniamo accolti da una donna (in seguito realizzerò essere la persona con cui ho preso accordi per telefono) subito seguita da un uomo dall'aspetto giovanile e dalla loro figlia di due anni e mezzo. In questo modo abbiamo conosciuto, in un unico frangente, i proprietari del locale, i cuochi e gli addetti alla sala e ai tavoli!
Veniamo fatti accomodare in una sala alla sinistra dell'ingresso: la stanza è molto caratteristica, con i soffitti bassi e l'arredamento che, attraverso foto o suppellettili, riporta a tempi e tradizioni ormai quasi dimenticate. Da questo locale principale se ne aprono altri due di dimensioni minori. In totale calcolo approssimativamente una sessantina di coperti.
L'ambiente è riscaldato da un bel camino nel quale scoppietta un modesto fuocherello che, visti i 14° esterni, non dispiace assolutamente.
Assieme a noi c'è anche la nostra piccola figlioletta di undici mesi, che viene subito fatta accomodare in un seggiolone gentilmente fornitoci dai proprietari: il nostro, da agganciare al tavolo, non aveva supporti sufficientemente ampi per gli spessi tavolacci in legno del locale.
Ultima nota prima di passare alle portate: siamo gli unici avventori. L'ideale per una giovane coppia in cerca di un po' di intimità (anche se con prole al seguito) e desiderosa di godersi una delle rare serate fuori casa da dedicare esclusivamente a se stessi.
Sistemata la bambina e date le prime occhiate in giro ecco ripresentarsi il proprietario per la scelta del vino; e siccome i nostri gusti sono assolutamente identici (rosso fermo) ci viene consigliato un Pinot Nero. Uno sguardo d'intesa e poco dopo la bottiglia, assieme a una d'acqua naturale, arriva in tavola: vino corposo e molto gradevole, Azienda Travaglino di Calvignano, gradi 13.
A questo punto si inizia con gli antipasti.
Aglio in agrodolce (sapore delicatissimo e per nulla fastidioso, il gusto di aglio non lo si avverte quasi).
Melone con lardo (quest'ultimo si scioglieva letteralmente in bocca).
Salame. Prosciutto crudo (forse un tantino salato ma egregiamente saporito).
Insalata russa (troppa maionese, eccessivamente povera di sapori).
Focacce con formaggio (di cui una con radicchio). Tortino di verdure.
Ogni portata viene servita al tavolo in modo che ognuno possa servirsi a piacere senza essere vincolati alla quantità che un singolo piatto imporrebbe; questo in alcuni locali viene sfruttato come modo per offrire meno rispetto alla singola porzione che verrebbe data a testa ma, in questo caso, il problema non sussiste: le porzioni sono abbondanti e, anche con la dovuta cautela nella quantità di pane usata per accompagnare i vari antipasti, c'è quasi il rischio di sentirsi soddisfatti solo con quelli.
Il menu, fisso, prosegue con i primi.
Ravioli di brasato conditi con burro e menta (fatti a mano, molto gustosi e piacevoli per l'inaspettato condimento).
Risotto alle fragole (per me un'orrore). Ma, dopo la prima forchettata di assaggio, mi sono dovuto ricredere: il gusto non era assolutamente dolciastro o stomachevole come avevo immaginato e, grazie all'abbondante mantecatura di parmigiano, risultava invece piacevole e gustoso.
Anche in questo caso i piatti sono serviti in pirofile capienti dalle quali servirsi a piacimento: i ravioli sono andati tutti ma una parte del riso è purtroppo tornato in cucina (solo di quest'ultimo saranno state all'incirca quattro porzioni!)
A questo punto ci viene chiesto se gradiamo il secondo: coppa cotta e pollo alle pere. Io e la mia signora iniziamo a sentirci piuttosto satolli ma un assaggino di coppa voglio concedermelo.
I diversi minuti che trascorrono dopo l'ordinazione sono provvidenziali per smorzare parzialmente il nostro senso di soddisfazione e, preceduta da un'insalatina con ravanelli e uvetta, ecco arrivare la coppa cotta: una decina di fette da dividere in due, più che abbondante. Molto gustosa e tagliata sottile al punto giusto.
Terminata anche questa prova di resistenza siamo informati della presenza di un solo tipo di dolce: salame al cioccolato (va ricordato che siamo all'inizio della settimana). Io passo direttamente al caffè e alla grappa (di un'azienda di Godiasco) mentre mia moglie si fa portare due fette di dessert: poco liquore e non eccessivamente asciutto, nel complesso buono.
Finita la cena ci prendiamo qualche istante di rilassamento, allietati anche dalla presenza della figlia dei proprietari e dall'atmosfera famigliare che si respira, e poi si va a pagare: 50 euro totali.
In conclusione non posso che essere soddisfatto di questo luogo: in relazione alla spesa fatta si è mangiato bene e in abbondanza. Probabilmente, se invece di una cena a due, si fosse trattato di un pranzo a più persone avremmo sicuramente consumato entrambi i secondi e nessun piatto da portata avrebbe fatto ritorno alla cucina con ancora del cibo dentro.
L'ambiente si è rivelato ideale per la nostra serata da coppietta in vena di intimità ma si presta tranquillamente anche a situazioni più goliardiche.
Forse l'unica nota critica la potrei sollevare, come già fatto notare nell'ultima recensione di marzo dell'anno scorso, sulla mancanza di informazioni riguardanti i piatti presentati al tavolo. Sarebbe un tocco oltremodo gradito per un locale che così ben si sposa con i miei gusti personali.
