Sabato sera, cena tra amici, in quattro. Decidiamo di recarci in questo ristorante sardo, in quel di Rho. Arriviamo alle 20:30 con tavolo prenotato, veniamo accolti cordialmente dallo staff e raggiungiamo il nostro tavolo.
l'ambiente è luminoso, tranquillo ma anche frizzante, con tavoli non troppo vicini. Prevalgono i toni caldi per i tavoli e le pareti, su cui dominano foto e quadri ritraenti la Sardegna.
Subito ci vengono portate le liste ed il cestino con del pane variegato per formato e pasta, buono e fragrante.
La lista è molto varia. Presenta antipasti, primi e secondi di pesce o carne e dei menu a prezzo fisso, minimo per quattro persone. Noi senza indugi scegliamo quello "misto".
Presa l'ordinazione, immediatamente ci portano due brocche di vino della casa, un buon vermentino e del vino rosso fermo non precisato, leggero e poco pieno, e l'acqua.
Ci viene servito un aperitivo leggermente alcolico e secco, accompagnato con del pane carasau con formaggio fresco che molto ricorda la burrata campana.
Ma veniamo alla cena vera e propria.
Gli antipasti misti di terra e mare valgon da soli quasi l'intera cena. In piatti da portata, taglieri e terrine ci vengon presentati: misto di salumi, comprendente una pancetta tesa davvero ottima. Misto di formaggi sardi, cervella in pastella (fredda, peccato), misto di verdure grigliate (citazione meritano le zucchine), marinata di neonata granchietti e alici, insalata di pesce con gamberi e totanetti, moscardini in umido (eccellenti), insalata di polipo (tenerissima e molto delicata), salmone e spada marinati.
porzioni abbondanti, non a discapito della qualità.
Qui, molto apprezzata, avviene una pausa di circa dieci minuti, che ci serve per "tirare il fiato", in quanto stavamo rischiando di farci prendere un po' troppo con il rischio di non arrivare in fondo al ricco menu che ancora ci attendeva.
Il bis di primi è presentato per ciscuno su di un unico piatto, comprendente:
quattro ravioloni freschi ripieni alla ricotta e pecorino ed erbette con una salsa stretta di pomodoro. Molto delicati, la pasta fresca eccellente e a giusta cottura.
Fregola sarda (formato di pasta molto piccola) ai frutti di mare. Semplicemente perfetta, peccato fosse forse un poco fredda. Presentata in un cestino di sfoglia di pane.
Altra pausa, anche qui gradita, ed ecco i secondi.
Filetto di branzino alla griglia, ottimo e cotto a puntino, e verdurine miste che risultavano forse un po' secche.
Spiedone di carne con salsiccia. Unica delusione della serata. Troppo cotto o cotto male, risulando decisamente troppo secco ed asciutto.
Patate arrosto. Pane carasau con formaggio fuso, semplice quanto splendido.
Infine, ormai abbastanza provati, arriviamo ai dolci. Su un piatto comune per tutti troviamo: biscotti glassati, palline di pasta di mandorle (strepitose), frittelle. Infine arrivano le seadas calde, assoluamente divine.
Caffè e l'inmancabile mirto.
Un menu davvero convincente, sia per qualità che per quantità (ci siamo pentiti di aver fatto un'ora prima un aperitivo in zona). Pochissime le note stonate, tra cui un sorbetto di agrumi tra branzino e spiedone, promesso dal menu ma non mantenuto (noi però ce ne siamo accorti solo dopo).
Forse per qualcuno il servizio, sempre cortese e disponibile, può rislutare un po'lungo, ma assicuro che è necessario per gustare tutto fino in fondo.
40 euro tutto incluso, niente sorprese. In quattro, 160 euro tondi.
Ci torneremo, magari per il menu "sardo", che ci ha incuriositi.
