Prezzo per persona bevande incluse: 25 €
Recensione
Un posto che vale un pellegrinaggio. Per l’ambiente, per il servizio, ma ovviamente per la cucina. Nelle altre recensioni non uso mai questi toni, ma qui io e la mia compagna abbiamo mangiato la migliore frittura e i migliori ravioli di sempre. Moderiamo i toni, come direbbe Crozza-Napolitano, e descriviamo ristorante, servizio e cibo.
Siamo andati per tre giorni a Procida a prendere un po' di sole e per arrivare al posto dover dormivamo si deve percorrere una piccola stradina fra case piene di verde, di quelle piccole tipiche delle isole. Scorgiamo il luogo e chiediamo informazioni ai locali, che dicono “si paga un po', ma è ottimo”. Decidiamo di prenotare (praticamente obbligatorio, visto che cucinano quasi su ordinazione e sono aperti da Pasqua a fine estate).
Ambiente. E’ di fatto un giardino, un pergolato dove al centro sono messi alcuni grandi ombrelloni e i tavoli, ben distanziati. Il nostro era apparecchiato con cura, piatti grandi in porcellana, tovaglia in stoffa, candela e dei fiori fucsia. Quella sera eravamo tre tavoli per un totale di 17 persone, ma credo possano arrivare anche a 30. E il silenzio del luogo veramente apprezzabile. Abbiamo visto anche un luogo dove parcheggiare. Proseguendo nel giardino vi è il caseggiato con la cucina e il camino con la brace a vista.
Servizio. Si sono alternati il padrone e un cameriere, attenti e professionali, non comunque di quel genere di professionalità che ti mette a disagio. Soprattutto il cameriere, in divisa, era preciso e spiegava tutti i piatti, veloce e cortese. Il padrone una volta si è fermato anche a parlare visto che fra l’antipasto e il primo abbiamo dovuto aspettare un po’, in quanto, diceva, la cucina si era un po’ rallentata perché tutti avevano chiesto la frittura. Sinceramente si mangiava bene e l’attesa di 15-20 minuti non ha proprio pesato.
Cucina. La cucina è tradizionale, senza finte innovazioni: antipasti di mare e terra, primi con frutti di mare, ravioli con sugo di coniglio dell’isola, mezzelune ripiene di spigola, gamberetti e condite con pesto di rucola, pesce o bistecca alla fiorentina alla brace. Poi vari dolci tutti fatti da loro.
La carta dei vini non era lunga, ma fornita di cantine locali e con ricarichi almeno apparentemente non eccessivi. Noi ci siamo limitati a un mezzo litro della casa (3 euro).
Gli antipasti andavano dai 6 ai 12 euro, noi abbiamo scelto un “cartoccio” (6 euro), verdura fritta in pastella, ovvero fiori di zucca, peperoni, melanzane e mela. Il piatto era pieno e andava bene per due persone, la verdura freschissima e gustoso come nessuna altra frittura abbiamo mai mangiato. Era talmente leggero che sembrava tempura giapponese. Non abbiamo chiesto il segreto e me ne dolgo. Rapporto qualità/prezzo altissimo.
Dopo abbiamo preso due primi, ma di portarli in successione per poterli dividere, lo hanno fatto. Innanzitutto gli scialatielli alla marinara, 12,5 euro. Erano eccellenti: pasta fresca fatta da loro, frutti di mare e gamberetti molto saporiti, un giusto equilibrio fra i sapori, senza che predominasse il pomodoro. Piatto abbondante, ma non per due persone.
E' arrivato poi un piatto unico (15 euro), ravioli ripieni di carciofi e ricotta con sugo di coniglio alla cacciatora e piccola porzione di coniglio. Un deliquio. I ravioli erano nove, anche se grandi, e la mia compagna mi ha rubato l’ultimo. Sia io che lei non abbiamo mai mangiato un tale connubio di sapori e un tale equilibrio. I ravioli fatti in casa avevano la giusta consistenza, erano abbastanza saturi di ripieno da contrastare la forza del sugo del coniglio alla cacciatora, addolcito solo da qualche pomodorino. I sapori erano forti, assortiti, fuori dall’ordinario.
Dopo una decina di minuti, in cui nessuno metteva fretta, la mia ragazza ha chiesto il menu per ordinare un dolce e il cameriere, ancora gentile, gli ha detto che se voleva poteva ordinare due mezze porzioni. Le metà arrivate erano già una porzione di per sé. Abbiamo provato una torta caffé e crema chantilly e un semifreddo con cioccolato (ottima, ma il ricordo del raviolo copre tutto). Io avrei voluto provare il cannolo con spuma di ricotta, ma sarà per la prossima volta.
Servizio 10%, totale 25,3 euro a testa. Per Procida può sembrare abbastanza, per Milano ben poco, in proporzione a quanto e come mangiato. Abbiamo visto anche gli adesivi delle carte di credito, ma eravamo provvisti di contanti.
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