Prezzo per persona bevande incluse: 35 €
Recensione
Un week end estivo libero da impegni, non compreso nei canonici giorni di ferie, per il quale, insieme a mia moglie, abbiamo deciso di improvvisare un soggiorno al “fresco” di Madonna di Campiglio. L’hotel presso cui abbiamo soggiornato non disponeva di ristorante così, la sera dell’arrivo, consigliati dai proprietari dell’albergo cui avevamo chiesto di indicarci un locale con cucina “tipica” locale, ci siamo recati all’Osteria Al Vecchio Sarca.
Il locale si trova a poche decine di metri dalla partenza della funivia Spinale ed è raggiungibile facilmente anche in macchina, va detto, però, che trovare posteggio è tutt’altro che semplice, risulta quindi più logico lasciare l’automezzo nei posteggi a pagamento delle vicinanze.
L’ambiente è rustico ma non spartano e, ricorda l’aspetto delle vecchie “stube” tirolesi risultando abbastanza “distinto”.
Il proprietario ci accoglie all’ingresso e, dopo averci fatto accomodare, ci illustra la tipicità della sua cucina mettendosi a disposizione per qualunque ulteriore nostra richiesta di chiarimento. Il menu, effettivamente, riporta pressoché esclusivamente piatti trentini, dai canederli al carpaccio di carne salada, permettendo una scelta piuttosto ampia.
Noi abbiamo deciso di rivolgere l’attenzione ad un paio di piatti unici, ovvero comprendenti carne, formaggio e polenta, così da provare a saziarci assaggiando quante più specialità senza appesantirci troppo.
Pur non avendo, quindi, ordinato l’antipasto, ci è stata portata una piccola “entrée” composta da una polentina di patate (detta del Bleggio) pasticciata con formaggio e lardo, molto saporita e piacevole.
Io ho ordinato il “Piatto del Brenta” composto da formaggio spressa alla piastra, salamella, crauti e polenta.
Mia moglie ha preferito una più classica polenta e gulasch. Entrambi i piatti erano adeguatamente abbondanti senza essere eccessivi, composti con materie prime di buona qualità e cotti ottimamente.
Come dolci uno strudel di mele e una “stella alpina”, ovvero crema chantilly con frutti di bosco.
Abbiamo bevuto una bottiglia di acqua minerale e mezzo litro di vino della casa, un Merlot di buona corposità adeguato alla cena. Un solo caffè e, offerto dal proprietario, un limoncello scelto dal me in alternativa alla grappa trentina che, personalmente, non gradisco.
Il conto totale è stato di 69 euro, secondo me più che adeguato al locale, alle portate e alla “location”, pensando che ci si trova a Madonna di Campiglio, località non famosa per essere poco costosa.
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