Sabato sera eravamo in zona Pietrasanta e ci siamo recati, previa prenotazione, alla Bottega dei Piastroni. Il locale è sito in pieno centro storico (chiuso al traffico), sebbene in una parallela poco frequentata della via principale. In quella stradina, infatti, non sono presenti nè negozi nè altri locali; motivo per il quale non è strada di passaggio per i turisti.
L'ambiente è molto accogliente: soffitto a volte e mattoni/pietre a vista, figli di una ristrutturazione di questi anni. L'illuminazione non intensa e le innumerevoli particolarità dell'arredamento (suppellettili, anche moderne, bottiglie di vino, una piccola libreria, generi alimentari in vendita, quali conserve, paste, marmellate, ecc.) concorrono nel creare un'ambientazione piacevole. La cucina è parzialmente a vista e veniamo fatti accomodare nella sala principale. Ve ne è una seconda, più piccola ma ugualmente gradevole.
Veniamo seguiti per tutta la cena dal gestore/proprietario, il quale si rivela molto cordiale e disponibile.
Ci porta subito un antipasto offerto dalla casa, composto da una bruschettina con dei pomodorini freschi, una fetta di melanzana grigliata arrotolata e ripiena di formaggio caprino, nonchè un trancio di frittatina di porri e patate: assaggini sfiziosi, ben fatti e graditi al palato.
Il menu è composto da cinque/sei primi ed altrettanti secondi, di prevalenza di pesce, con materie prime del territorio, con ricette rielaborate rispetto alla cucina tradizionale.
Eravamo in quattro ed abbiamo ordinato le seguenti portate.
Due farfalle al tonno: si trattava di farfalle fatte saltare in padella con dei dadini di tonno affumicato da loro, amalgamati con della panna. Buona l'esecuzione, anche se ritengo che la panna tenda a coprire un po' troppo il sapore del tonno.
Una pappardella con fiori di zucca e pancetta: piatto delicato come sapore e non amalgamato da salse/condimenti vari.
Un roastbeef con salsa di whisky: carne di buona qualità con una inusuale salsina.
Un polipo con il pesto e le patate: ben cotto (era molto morbido) ed originale l'accostamento con il pesto.
La lista dei vini è ben nutrita rispetto al menu, con presenze sparse in tutto il territorio italiano a buoni prezzi.
Scegliamo un bianco siciliano (Grillo), che si rivela essere tanto deciso da sostenere anche le pietanze più saporite (il caprino, piuttosto che il roastbeef).
Il pane è servito nel sacchetto del pane della panetteria: dal colore e consistenza capiamo che è integrale e composta da diversi cereali, anche se è senza sale, come si usa in tutta la zona.
Per dolce prendiamo una crema catalana (buona e bruciata "al ferro"), un semifreddo al torroncino (buono), e due tarte tatin alle pesche (deliziose): ovviamente tutto fatto in casa.
Il caffè viene servito in modo particolare: dopo aver preso le ordinazioni, l'addetta ha scelto una moka tra tutte quelle presenti su un bancone, l'ha preparata e messa a scaldare su un fornelletto elettrico: il tutto in bella vista. Dopodichè ha portato la moka al tavolo, arricchita da alcuni cantuccini, zuccheri vari e le tazzine (naturalmente vuote). Idea carina e caffè di buona qualità!
Ci sono stati offerti, inoltre, dei liquori a nostra scelta: abbiamo preso due liquori al piretro, di fattura artigianale (ricorda vagamente il limoncello).
La sensazione ottenuta è che sappiano veramente come trattare il cliente: tante piccole gradite attenzioni che hanno concorso a dare un'ottima valutazione al servizio.
Il conto è stato di 107 euro per quattro persone, 26,75 euro a testa
Da notare che non abbiamo fatto tutti un pasto completo (leggi sopra).
Il prezzo è senz'altro competitivo rispetto a quanto mangiato a bevuto, al servizio, nonchè dal fatto che eravamo in una zona prettamente turistica.
Da ritornare senza ombra di dubbio.
