Prezzo per persona bevande incluse: 53 €
Recensione
Montichiello è un piccolo borgo non molto lontano dalla più nota Pienza, nel pieno cuore delle magnifiche Crete Senesi. Il paese è davvero molto bello ed altrettanto caratteristico, con le sue strade strette ed irte, circondato dalla calma e dalla tranquillità di quest'angolo di Toscana; da ricordare che nel mese di luglio, se ricordo bene, si tiene una bella manifestazione molto interessante in cui gli abitanti stessi del paese mettono in piazza degli spettacoli teatrali.
L'Osteria La Porta di trova subito dopo l'entrata del paese, sulla sinistra appena varcata la porta situata a sud del paese; questa è stata la nostra seconda visita a questa osteria che ci aveva precedentemente ben impressionato.
Al momento della prenotazione, mi chiedono se voglio riservare il tavolo per il turno delle 19.30 o per quello successivo delle 21.30 per il quale optiamo; già questo dettaglio, a mio avviso non del tutto insignificante, si capisce che la politica di gestione del locale privilegia la quantità a alla qualità dimenticandoci, per un istante, che al di là della buona cucina e del buon bere, una parte importante nei giudizi viene riservata anche al servizio ed alla tranquillità richiesta per gustare il pasto.
Il locale ha circa cinquanta coperti disposti nella sala d'entrata ed in un piccolo soppalco che in essa si affaccia; dispone anche di una piccola terrazza, consigliabile nelle tiepide serate estive se il vento, spesso presente da queste parti, non infastidisce.
Io ed il mio amore grandissimo Rosanna ci accodiamo nel soppalco, curiosamente nello stesso posto in cui eravamo l'anno prima. Il servizio risente in maniera palese del pienone che troviamo in serata con la conseguenza che i tempi di attesa si ampliano al limite del consentito; siamo in vacanza perciò nulla ci pesa però tutto ciò ci lascia un po’ delusi e scalfisce l'ottima fama che ai nostri occhi il locale si era meritato.
Iniziamo la cena scegliendo delle pappardelle al ragù di cinghiale e dei ravioli con pecorino; la pasta è fatta in casa, la presentazione è discreta, i sapori ben legati per un inizio buono anche se definirei, nel complesso, senza infamia e senza lode; le mie pappardelle sono infatti appena tiepide e gli occhioni verdi del mio amore non sembrano particolarmente soddisfatti di quanto proposto.
I secondi confermano il trend al ribasso fin qui saggiato; il mio coniglio in umido è discreto, assolutamente deficitaria la scaloppina del mio amore grandissimo, delusa rispetto alle iniziali aspettative.
Concludiamo la cena con i dolci tra i quali io scelgo il classico panforte di Siena accompagnato da un moscato bianco Veneto (l'anno prima mi era stato proposto un ottimo Moscadello) mentre il mio amore sceglie un dolce con crema ed amaretti che risulta molto buono con un vino nero in abbinamento. Da precisare che nel costo dei dolci è compreso il vino da dessert in abbinamento.
Per gustare il pasto, abbiamo scelto un Brunello di Motalcino (non ricordo di quale azienda agricola) del costo di euro 35; segnalo che la bottiglia, dopo una mia pacata osservazione, ci è stata portata con un colpevole ritardo, dopo che avevamo già consumato metà primo.
In conclusione, posso tranquillamente affermare che il locale merita un appello prima di arrivare ad un giudizio definitivo anche se, come precisato all'inizio, il sistema di gestione dei coperti mi lascia alquanto perplesso.
Il costo totale della cena è stato di euro 105.
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